22-10-2013 ore 10:55 | Sport - Ippica
di Ramon Lombardi

Carpaneto Piacentino. Stefano Meattini parla di Doma Classica: il pluricampione è stato ospite del circolo ippico ‘Il Biancospino’

Dodici titoli italiani, otto medaglie in campionati europei o mondiali, seicento primi posti. Ma Stefano Meattini non ama esibire questo curriculum sportivo indiscutibilmente di vertice, oggi è totalmente immerso in attività differenti dal gareggiare: dirige un centro di addestramento equestre fra i maggiori d’Europa, nel quale sono transitate diverse centinaia di cavalli, è un autorevole giudice sportivo internazionale, ricopre l’incarico di responsabile del Dipartimento Doma Classica di Sef Italia, la scuola equestre di formazione che nel giro di poco tempo ha aperto sedi in tutta Italia.

La Doma classica
Nel territorio piacentino la sede provinciale della Sef Italia è a Carpaneto, presso il circolo ippico ‘Il Biancospino’ che ha organizzato domenica 13 ottobre una conferenza sulla Doma Classica nella sala Bot del municipio, dove a fare gli onori di casa è intervenuta l’assessore comunale Roberta Previdi che ha rivolto all’illustre ospite parole di stima e di saluto.

Racconto entusiasmante
Animato da un entusiasmo contagioso e trascinante, Stefano Meattini ha raccontato per oltre due ore i dettagli della Doma Classica tenendo vivissima l’attenzione del pubblico, e non si è risparmiato di fronte alle numerose domande rivoltegli dagli appassionati, fra cui alcuni giunti appositamente da fuori provincia.



“Armonia del binomio cavallo cavaliere”
“Cosa è la Doma Classica? Una equitazione a trecentosessanta gradi – spiega Stefano Meattini – uno sport che mette in evidenza l’armonia del binomio cavallo-cavaliere. È una disciplina emergente, ma che conta già oltre duemila praticanti sul territorio nazionale. Oggi –in Italia la disciplina è iscritta al C.O.N.I. attraverso la Libertas che affida il settore equestre alla SEF-Italia, la quale garantisce i titoli agonistici ai cavalieri praticanti. In Sardegna, a Cagliari, ha sede l’Associazione Italiana Doma Classica con il compito di tutelare a livello internazionale la disciplina, e che proprio quest’anno ha portato all’importante riconoscimento della Federazione Equestre Internazionale, passo fondamentale per entrare nel gruppo degli sport olimpici”.

“Uno sport per tutti “
Dimentichiamoci l’equitazione come sport riservato a pochi: “È uno sport per tutti, per competere nella Doma Classica non occorre un super cavallo che costi cifre enormi – svela Meattini – ma serve semplicemente un cavallo ben addestrato. E anche la razza non è importante: vediamo classifiche dove cavalli bardigiani competono ad armi pari con dei purosangue o dei quarter, e potrei continuare elencando molte razze diverse. Avete un cavallo? Va sicuramente bene, lavoratelo con pazienza e i risultati arriveranno”.

“Educazione el rispetto”
La strada per diventare un cavaliere competitivo? “Non è necessario eccellere in una delle tre specialità della Doma Classica, lavoro in piano, prova di precisione, prova di velocità: bisogna saper fare decorosamente tutto. E ricordarsi che il cavaliere migliore è quello che si adatta meglio al cavallo, rispettandolo e capendo i suoi limiti e le sue doti, ascoltandolo. Si arriva ai successi usando l’educazione e il rispetto”.
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