Una storia di passione e dedizione è quella di Camilla Mussa, giovane atleta cremasca nella disciplina del kickboxing, classificata nella categoria 55 chili ai mondiali Fight1 di Vienna che si terranno dal 23 al 27 ottobre. Cremaonline l’ha incontrata nella palestra di Crema Nuova, insieme al maestro Marco Verdelli della Kickboxing Crema, per entrare nel suo mondo: quello del fighting.
Passione e dedizione
Uscita quest’anno, con il massimo dei voti, dalla maturità al liceo scientifico Racchetti Da Vinci e prossima alla facoltà di medicina all’Università degli studi di Parma, Camilla ci ha raccontato la conciliazione del mondo scolastico con lo sport agonistico. “Ho iniziato con il kickboxing circa due anni fa, prima facevo ginnastica artistica sempre a livello agonistico. Quando mi sono iscritta non avevo l’intenzione di arrivare a questi livelli. Con il passare del tempo mi sono innamorata di questa disciplina che ho capito essere la mia strada. Sono tante le ore passate in palestra, ma una mia caratteristica è dare il massimo, in qualsiasi ambito, e così è stato anche con la scuola. Ho dedicato tanto tempo allo studio, ma se c’è una cosa che ho imparato è che il tempo è prezioso, perciò sono riuscita a ritagliarmi del tempo per venire in palestra e allenarmi. Ho sicuramente affrontato periodi impegnativi, non lo nego, ma sono stati decisamente ripagati e tanto di tutto ciò lo devo anche a Marco e ai miei compagni di squadra”.
Il benessere psicologico dello sport
Camilla quando parla della kick è visibilmente emozionata, un sorriso a 360 gradi e gli occhi illuminati bastano a far capire quanto per lei sia molto di più di una semplice disciplina. “Sul ring mi sento me stessa, non devo essere perfetta, anzi. A volte mi capita di scoppiare a piangere, ma è un’emozione che mi carica e mi da adrenalina. Allenandomi sono riuscita a mettermi a nudo con me stessa, da un punto di vista psicologico aiuta tantissimo. Il lavoro che faccio e facciamo qua è al 70 per cento mentale”.
Impegno ed emozioni
Non ci sono dubbi, per Marco Verdelli è una gioia vedere parlare Camilla. Come insegnante della disciplina ha sottolineato il lato femminile delle atlete: “spesso ci si immagina le ragazze boxeur come poco aggraziate, la realtà è ben diversa. Si può benissimo praticare questo sport senza perdere la propria femminilità. Il nostro maggior bacino di utenza, come Kickboxing Crema, sono le ragazze tra i 15 e i 17 anni di età. Il più delle volte si interessano per sapersi difendere, poi però si appassionano allo sport e decidono di continuare”. Questo è stato proprio il caso di Camilla: “un’atleta totalitaria che si è sempre impegnata al 101 per cento, arrivando a questi risultati. Essere bravi non basta, bisogna saper trasmettere qualcosa e questa è stata la nostra arma”.