31-12-2016 ore 19:40 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Alvaro Dellera

Un fatto d’ambiente. Lo scoiattolo rosso, simpatico, giocoso funambolo dei boschi. A rischio la sua sopravvivenza nel Cremasco

Documentare i mammiferi del cremasco è complicato. Un fatto d’ambiente che intristisce se pensiamo a quali e quante specie di mammiferi sono transitati da queste parti quando la pianura lombarda, alcuni secoli fa, era un denso ed esteso bosco. Oggi facciamo fatica ad osservare questi straordinari animali, che vivono la loro vita con poco vigore per la mancanza di ambienti naturali idonei. Fra i meno diffusi e più minacciati troviamo il tasso, la faina, la martora, la donnola, la volpe, il moscardino e lo scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris). Quello grigio (Sciurus carolinensis) è specie nord americana alloctona, introdotta ahimè in Italia attorno agli anni cinquanta. Specie sgradita poiché la sua presenza mette seriamente a rischio la sopravvivenza dello scoiattolo rosso, a causa della competizione interspecifica per le stesse risorse di cibo e probabilmente anche a causa della trasmissione di infezioni virali. (A lato un esemplare grigio fotografato a Trezzo d'Adda)

 

Pressione antropica

La sua espansione ha già raggiunto il bacino idrografico dell’Adda nord e alcuni parchi milanesi producendo i danni previsti. Sono pressoché scomparsi gli ungulati, tranne casi di reintroduzione a scopi venatori, il lupo e il gatto selvatico. Lo scoiattolo rosso insieme alla volpe sono le specie più facilmente osservabili sia per le abitudini diurne, meno per la volpe, attiva anche la notte, sia perché si stanno pian piano adattando alla pressione antropica e alla contrazione degli ambienti naturali. Il simpaticissimo scoiattolo rosso è tuttavia poco presente nel cremasco e lo si riscontra in aree perifluviali dentro boschi maturi e fitti con presenza di sottobosco arboreo ed arbustivo ricco di frutti e semi. Non dimentichiamoci mai che è un roditore perciò capace di rosicchiare e rompere gusci e drupe durissime come noci e nocciole.

 

Agilissimo e grande arrampicatore

Nel Cremasco sono presenti coppie di scoiattoli rossi nei pressi delle riserve naturali dell’Adda, in alcuni terrazzamenti morfologici nella valle del Serio Morto e nei boschi ripariali del fiume Oglio. Molto schivo, sa ben difendersi - specie la femmina - da eventuali intrusi ed ogni individuo può occupare stabilmente anche diversi ettari di terreno, ciò dipende molto dalla quantità di cibo presente. Contrariamente a quanto si pensa lo scoiattolo non va in letargo. Il giaciglio che userà poi anche come nido è di forma sferica e posto alla biforcazione degli alberi, è formato da rametti intrecciati ed imbottito di muschio e fogliame (nell'immagine). Agilissimo e grande arrampicatore, spicca salti da consumato atleta a lui nulla è precluso ed il bosco è la sua palestra. L’osservazione dello scoiattolo a scopo fotografico non risulta facile e richiede molto tempo.

 

Funambolo del bosco

Una volta stabilita la sua abituale presenza è indispensabile fare uso di capanni mimetici fissi e dare loro il tempo necessario a prendere confidenza di fronte ad un elemento che appare estraneo al loro mondo. La sua simpatia ed il comportamento spesso giocoso, visto dietro il vetro di una fotocamera, riempie di grande soddisfazione chi ha saputo attendere con tanta pazienza il suo arrivo. Ad annunciarlo è quasi sempre la sua lunga e folta coda che usa con abilità per mantenersi in equilibrio, un vero funambolo del bosco.

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