30-10-2024 ore 10:20 | Rubriche - Medicina e salute
di Federico Feola

Urologia. Un’azienda cremasca ha donato un nuovo strumento all’Asst di Crema

“Un grande aiuto nella pratica clinica, in particolare nel trattamento della patologia calcolotica ureterale”. Giuseppe Salinitri, direttore dell’unità operativa di urologia d’azienda socio sanitaria territoriale di Crema presenta la donazione effettuata da un’azienda di Madignano, che preferisce rimanere anonima: un ureterorenoscopio del valore di oltre 5 mila euro. “Lo strumento consente di agire in via endoscopica, quindi di accedere all’uretere attraverso le vie naturali e, una volta in sede, mediante l’inserimento di una fibra laser, di procedere alla frantumazione e all’estrazione dei calcoli, determinanti dolorose coliche renali”.

 

Sicurezza

Un plus della strumentazione donata è dato dalle ridotte dimensioni. “Garantiscono una migliore maneggevolezza e permettono l’accesso anche in ureteri meno compiacenti, più soggetti a complicanze. Avere uno strumento in più permette di poter organizzare meglio anche le attività di sterilizzazione e di poter gestire meglio anche le situazioni di urgenza, innalzando quindi notevolmente gli standard di sicurezza e di qualità delle cure. Come si dice, sono i piccoli gesti a fare la differenza”.

 

Vicinanza alla struttura

Il sindaco di Madignano, Piero Antonio Guardavilla, ha svolto un’opera di mediazione con l’azienda donatrice: “accolta l’istanza del direttore Salinitri, mi sono subito attivato per rispondere ad un’esigenza. Non si tratta di una grande innovazione, ma di uno strumento che può aiutare nello svolgimento e nella semplificazione di attività ordinarie a beneficio della cura e della salute dei cittadini del nostro territorio”. Lo scorso anno grazie alla generosità di un’azienda del Cremasco, il sindaco di Madignano aveva reso possibile la donazione di un aspiratore mobile di liquidi organici, uno strumento che consente la raccolta di liquidi biologici dopo interventi chirurgici endoscopici per tumore della vescica e patologia benigna della prostata, del valore di oltre 18 mila euro.

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