È iniziato in queste ora a Verona il Congresso mondiale delle famiglie. Secondo Ilaria Giani, presidente del comitato Arcigay La Rocca, “ancora una volta l’occasione per ribadire la superiorità della famiglia in cui uomo e donna hanno ruoli rigidamente distinti, limitando così le libertà di espressione e scelta degli individui. Questo congresso non valorizza la famiglia come luogo di legami, bensì esalta la famiglia cosiddetta tradizionale come unico modello formalmente legittimo, svilendo e tagliando fuori le tante realtà che da quel modello si discostano”.
Ospiti da Africa e Russia
“Tra i relatori del congresso ci sono inoltre personaggi dalla Russia e dell’Africa che criminalizzano l’aborto e che attuano politiche apertamente ostili verso le persone omosessuali e transessuali. È vergognoso che membri del nostro governo, oltre a offrire un penoso teatrino sulla concessione e poi il ritiro del patrocinio, prendano parte a un simile incontro insieme a rappresentanti di nazioni che violano quotidianamente i diritti umani. Sembra incredibile! Alcuni nostri governanti non vogliono migranti africani in Italia, ma sono pronti a spalancare le porte alle ideologie retrograde che dai loro paesi provengono e da cui spesso scappano”.
Riconoscere la diversità
Arcigay, come molte altre associazioni e realtà oggi, sabato 30 marzo, è a Verona per protestare contro le idee promosse dal Congresso mondiale delle famiglie e “per riaffermare il diritto di poter decidere del proprio corpo e di vivere liberamente la propria sessualità, affettività o identità. Non permetteremo che l’Italia torni indietro, ma anzi continueremo a lottare perché si vada avanti nel riconoscimento della diversità come valore e ricchezza e non come pericolo da reprimere”.