In risposta all’articolo de La Provincia del giornalista Antonio Grassi vorrei fare alcune considerazioni dicendo che il suo parere è assolutamente condivisibile. Nello sport, in questo caso nel volley, una base economica solida permette di poter progettare nel medio e lungo termine, programmando il futuro.
Campionati dispendiosi
I campionati di alto livello, interregionali o addirittura nazionali, sono molto dispendiosi. Le porto un esempio: qualche stagione fa, parlo di A2 femminile, era necessario un budget tra i 500.000 ed i 700.000 mila euro per disputare una buona stagione, senza ambizioni di promozione.
Il denaro principale nemico
Il denaro è stato il principale nemico delle due squadre cremasche, la Reima ed il Crema Volley, ma se vogliamo allargare il campo a livello provinciale, possiamo aggiungere all’elenco l’Esperia Cremona e Ostiano, che al termine di una lunga corsa agli armamenti che fallito un timido tentativo di fusione sono deflagrate nell’arco temporale di un anno solare: 2008 Ostiano, poi divenuta Casalmaggiore, l’anno successivo, il 2009 è toccata, identica sorte a Cremona. Ora i due colossi militano nelle divisioni provinciali.
Piazze cancellate
Al momento la società di punta è Casalmaggiore, gioca in A1 ma subisce il fascino di Parma (la città della gloriosa Santàl e Maxicono), una delle numerose città del volley, insieme a Ravenna (Teodora), Torino, Treviso (Sisley), Falconara, solo per citarne alcune, che durante gli anni sono state in parte cancellate dai campionati nazionali. Il motivo? Problemi economici. Il futuro? Purtroppo a giugno si fa sempre la conta di chi non si iscriverà.
Abbandonare la folle corsa verso la vanagloria
Analizzando il Cremasco, le squadre di spicco sono il Volley Offanengo in B2 (quarto livello nazionale) e quattro formazioni in serie C, il principale torneo regionale: Golden Volley, la principale società cittadina, Vailate, Castelleone nel femminile e l’Offanengo Reima nel maschile. A mio modesto modo di vedere, per ritornare ad elevati livelli, non dico serie A, ma costatando anche le strutture che il territorio mette a disposizione, almeno una serie B, le società devono abbandonare la folle corsa verso la vanagloria (leggasi autodistruzione) e valorizzare molto di più il settore giovanile. E’ interessante a questo proposito l’iniziativa Giocavolley, recentemente proposta da Volley Offanengo e Reima in sinergia con le scuole e gli Enti pubblici.
Bilancio in ordine e settore giovanile
Ultima considerazione. Scegliendo al meglio i partner (intendo gli sponsor), le società devono privilegiare l’obiettivo della sostenibilità economica. Il tetto della spesa non può essere sforato, non è più possibile farsi ingolosire dai canti delle sirene e procedere a spese pazze per raggiungere a tutti i costi (è proprio il caso di dirlo) le categorie superiori. Questo deve essere il punto di partenza: come recita un famoso adagio, tornare in serie A col bilancio in ordine ed un settore giovanile forte non ha prezzo.