30-01-2025 ore 16:36 | Rubriche - Costume e società
di Giulia Tosoni

Amilcare Cazzamalli, il droghiere di Crema si racconta in 'Persone' del centro Galmozzi

È Amilcare Cazzamalli il protagonista del primo episodio di Persone – Storie di Crema, progetto del centro di ricerca Alfredo Galmozzi. Droghiere per 57 anni presso l’omonima drogheria cittadina, un pezzo autentico di storia cremasca. Nata come Drogheria Labadini nel 1896 è stata poi rilevata dal padre, Pietro Cazzammalli, nel 1940. Da quell’anno, Amilcare ha lavorato alacremente fino al 2006 all’attività commerciale, e la ricorda con estremo orgoglio. “Avevamo tre vetrine. Vendevamo di tutto, dall’acetone allo zolfo. Avevamo un’ampia gamma di vini e liquori, vari tipi di cioccolato, caramelle e zuccherini”.

 

La fama dei tortelli cremaschi

Amilcare Cazzamalli nel suo racconto ripercorre gli anni della guerra, un periodo dove in “città regnava la miseria. Le donne venivano a prendere la salsa di pomodoro a dosi perché mancavano i soldi. Con mio papà facevamo anche il sapone, ancora oggi custodisco la ricetta”. A Crema, la sua non era l’unica drogheria: originariamente ce n’erano in totale 20, poi sono scese a 17, poi a 10, poi a 5 per poi rimanere l’unico in attività. La fama di Amilcare è riconducibile ai tortelli cremaschi, piatto cardine della nostra tradizione culinaria. “Si preparavano a Natale, a Pasqua e per la sagra. La ricetta era quella di mia nonna, originaria di Vaiano Cremasco, dove i tortelli venivano chiamati in dialetto “lepe”, perché erano il doppio della dimensione di oggi”. 

1696