30-01-2018 ore 20:03 | Rubriche - Costume e società
di Lidia Gallanti

Chiamami col tuo nome, cremaschi stregati. Sold out al cinema, tra applausi ed emozioni

Lunedì 29 gennaio, presentazione ufficiale di Chiamami col tuo nome. In attesa della notte degli Oscar, la pellicola di Luca Guadagnino debutta ufficialmente nella città che l'ha visto nascere. Cinque sale su cinque proiettano lo stesso film, segnando il tutto esaurito. Il fervore si scorge già dal parcheggio del multisala Portanova, gremito di automobili. Il pubblico affolla l'atrio e il corridoio centrale: gli occhi sono puntati sulla sala 4, dove qualcuno dice di aver visto gli attori. Uno scoppio di grida femminili conferma la soffiata, quando regista e protagonisti compaiono brevemente per raggiungere la sala 5, accolti da un lungo applauso e da una pioggia di flash.


Protagonisti in sala
Dalla tenda di velluto nero emergono Luca Guadagnino, Armie Hammer, Timothée Chalamet. Salutano le autorità e si stringono al centro della sala, sorridenti e a tratti intimiditi dal muro di persone in platea, armate di smartphone e fotocamere. "Vengo spesso in questa sala, per vedere altri film" il regista rompe il ghiaccio con una battuta, poche parole per suggerire l'emozione di mostrare il proprio lavoro alla sua città adottiva, dove ha lavorato per un anno intero. "Quando il film diventa di chi lo vede è il momento più importante per un regista".

 

La tranquillità che vale l'Oscar
Prima della proiezione c'è tempo per qualche domanda ai protagonisti, per dar voce alle curiosità che durante gli ultimi mesi di battage mediatico hanno animato l'opinione pubblica locale. Una su tutte: perché proprio a Crema? Guadagnino non ha dubbi: "per l'assoluta tranquillità che si respira". Una caratteristica ben nota ai suoi cittadini, spesso citata come un difetto della piccola provincia. La crescente popolarità del lungometraggio candidato all'oscar riabilita tutto ciò che agli occhi dell'abitudine risulta scontato. Il territorio cremasco diventa la cartolina nostalgica di un'Italia sconosciuta, intima e caratteristica.

 

La vita sullo schermo

Luci spente, qualche bisbiglio, e le prime immagini compaiono a tutto schermo. È l'estate della pianura padana, fatta di sole abbacinante e calma umida, adagiata tra il verde della vegetazione spontanea e l'azzurro del cielo. Una linea orizzontale e continua. Qualcuno indica le vie del proprio paese, le insegne ancora esistenti o le strade percorse tutti i giorni, con la bizzarra e dolce sensazione di vedere i propri ricordi impressi sul maxischermo. La trama scioglie il nodo delle emozioni in un applauso finale, ripetuto in tutte le sale. Le porte si aprono, ma la magia non svanisce: il mondo del cinema è ancora lì, appena fuori dal multisala.

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