29-11-2024 ore 11:33 | Rubriche - Medicina e salute
di Angelo Piccolo

Parkinson, Crema si mobilita per la giornata nazionale con due iniziative di sensibilizzazione

La Giornata nazionale della malattia di Parkinson richiama l’attenzione su una delle principali malattie neurodegenerative al mondo, seconda solo all’Alzheimer. Con un’incidenza che colpisce il 2-3 per cento delle persone sopra i 65 anni, è una condizione complessa, che impone una risposta integrata e multidisciplinare. A Crema, grazie alla collaborazione tra la Fondazione benefattori cremaschi (Fbc), l’Asst e l’Associazione La Tartaruga Odv, sono in programma due eventi per sensibilizzare e informare. Venerdì 29 novembre alle ore 17 in sala Pietro da Cemmo con la presentazione del libro A spasso con Mr. Parkinson, con letture, intermezzi musicali e interventi scientifici. Sabato 30 novembre, dalle ore 16 alle 17.30  con la diretta streaming del podcast di Fbc Chiamatemi Parkinson sul sito della fondazione, con un dialogo interattivo tra esperti, pazienti e pubblico.

 

Un problema complesso richiede risposte integrate

Gli ambulatori neurologici dell’Asst di Crema e della Fondazione sono glidel nostro territorio specializzati nella malattia di Parkinson. “La malattia di Parkinson non è solo una patologia del movimento”, afferma Michele Gennuso, neurologo e responsabile dell’ambulatorio neurologico di Fbc: “i sintomi non motori, come disturbi del sonno, alterazioni cognitive e problemi autonomici, spesso hanno un impatto maggiore sulla qualità di vita rispetto ai sintomi motori. Per questo, un approccio multidisciplinare è cruciale”. Gennuso evidenzia come figure specializzate quali fisioterapisti, logopedisti, psicologi, assistenti sociali e dietologi collaborino per affrontare ogni aspetto della malattia. “Grazie a strumenti avanzati come il Baiobit, possiamo analizzare dettagliatamente la deambulazione e calibrare terapie riabilitative personalizzate. Ma è fondamentale anche il ruolo del terapista occupazionale, che aiuta il paziente a mantenere l’autonomia in casa e nelle attività quotidiane, e della logopedista, cruciale per trattare disturbi della voce e della deglutizione, spesso causa di complicanze gravi”. Il supporto psicologico è essenziale, peraltro, non solo per i pazienti, ma anche per i caregiver: “il Parkinson impatta l’intera rete familiare, e supportare chi assiste è parte integrante di un approccio terapeutico efficace”.

 

I dati epidemiologici del territorio

La dottoressa Rosina Paletta, neurologa presso l’Uo di neurologia dell’Asst cittadino sottolinea l’impatto significativo della malattia anche sul territorio: “Il tasso di prevalenza locale del Parkinson è del 17,44 per mille tra gli uomini e del 14,60 per mille tra le donne. Numeri che riflettono l’urgenza di diagnosi precoci e interventi mirati”. I dati epidemiologici mostrano un aumento significativo della prevalenza del Parkinson a livello globale, attribuibile non solo all'invecchiamento della popolazione ma anche all’aumento dell’aspettativa di vita. “Ci sono anche fattori di rischio: tra quelli ambientali, l'esposizione a pesticidi e solventi industriali è associata a un aumento del rischio, mentre l'attività fisica regolare e il consumo di caffeina sembrano avere effetti protettivi. Fattori intrinseci, come varianti genetiche specifiche, giocano un ruolo importante, ma la maggior parte dei casi deriva dall'interazione tra genetica e ambiente”.

 

Collaborazione tra ricerca, sperimentazione e divulgazione

Secondo Paletta, l’integrazione tra terapie farmacologiche, riabilitative e psicosociali è essenziale per affrontare questa malattia progressiva imponendo una svolta fondamentale per affrontare il Parkinson non solo come una condizione cronica, ma come una malattia gestibile nel suo decorso. “Affrontare il morbo come priorità globale richiede una collaborazione integrata tra ricerca clinica, sperimentazioni mirate a modificare il decorso della malattia, e iniziative di divulgazione per sensibilizzare il pubblico. L’uso di approcci innovativi, come gli studi genetici su larga scala e la sperimentazione di trattamenti modificanti la malattia, potrebbe ridurre significativamente l’evoluzione della malattia, rallentandone la progressione e limitando l’aggravarsi dei sintomi motori e non motori. Questo si tradurrebbe in un miglioramento della qualità di vita dei pazienti, preservando più a lungo la loro autonomia e riducendo il peso economico e sociale della malattia. L’integrazione di questi trattamenti con una diagnosi precoce e interventi preventivi mirati”.

 

L’invito alla comunità

La Giornata nazionale del Parkinson non è solo un’occasione per ascoltare esperti e testimonianze, ma un momento per sottolineare che il cambiamento è possibile, dimostrando quanto sia importante unire ricerca, clinica e comunità per migliorare la vita di chi affronta questa malattia.

1161