28-11-2024 ore 10:14 | Rubriche - Costume e società
di Elena De Maestri

Memorie: Giovan Battista Terni e il buon governo nell'incontro del Lions Crema Host

Venerdì 22 novembre, il Lions club Crema Host ha dedicato una serata culturale alla presentazione del libro di Giovanni Battista Terni Memorie (1759-1787). In apertura del meeting, la presidente Adriana Cortinovis Sangiovanni ha ringraziato tutti i numerosi soci presenti, la segretaria, Magda Franzoni e Irene Formaggia Terni de Gregory, appartenente alla famiglia dell’autore. La presidente ha consegnato al socio tesoriere Pierfranco Campari la Melvin Jones Fellow, massima onorificenza lionistica, per il suo qualificato e prezioso lavoro che sta svolgendo nel club da molti anni. Successivamente, sono intervenuti i tre relatori: Matteo Facchi, dottore di ricerca in storia dell’arte, già conservatore storico dell’arte del museo civico di Crema e del cremasco; Alessandro Tira, professore associato di diritto ecclesiastico all’Università degli studi di Bergamo, Manuel Ottini, docente di materie letterarie presso le scuole secondarie di II grado, esperto di traduzioni dal greco al latino di testi  medievali.

 

Immagini in presa diretta di un'epoca

Giovanni Battista Terni, come hanno indicato i relatori, avrà  iniziato a compilare questi scritti, a cui è stato dato il titolo di Memorie, spinto dalla tradizione storiografica della sua famiglia. Senz'altro non erano pensate per la pubblicazione, data la mole di pettegolezzi e giudizi negativi sui contemporanei. Questa fonte è servita per ricostruire gli eventi più importanti occorsi in quegli anni: la costruzione degli edifici in muratura della ‘Fiera', i restauri della Cattedrale, lo scoppio della fabbrica delle polveri presso il Travacone, o l'incendio del magazzino delle polveri di ‘Porta San Pietro'. Ciò che maggiormente colpisce nella lettura integrale delle Memorie, sono le immagini in presa diretta di un'epoca, la vita quotidiana di un piccolo e periferico territorio europeo che pure restituisce perfettamente lo spirito del tempo e svela inaspettate connessioni con le vicende politiche, economiche, climatiche e culturali del continente.

 

Il buon governo

Il Settecento è probabilmente il secolo in cui l'Europa, pur divisa da mille confini e dazi, è stata più unita, grazie al diffondersi dei fogli periodici che facevano conoscere gli eventi in tempo quasi reale, al francese, lingua parlata correntemente da tutta la nobiltà e a una cultura figurativa e musicale omogenea dal Portogallo alla Russia, dall'Inghilterra all'Italia. Tutto questo si riscontra in Giovan Battista Terni, che riferisce notizie di fatti vissuti personalmente e di altri, di cui non poteva avere una conoscenza diretta, ma che poteva apprendere attraverso i giornali. L’autore sceglie di raccontare solo ciò che lo colpisce o rientra nella sua sfera d'interessi.  La decadenza di un'epoca al tramonto appare chiaramente dal disinteresse dei nobili per la res pubblica, tanto che alcuni pagano per sottrarsi all'obbligo di ricoprire a turno le cariche elettive, oppure nel rinviare i lavori pubblici. La morale di Terni, che pure è credente e partecipa alle funzioni liturgiche, non è ispirata a principi religiosi e meno che mai all'odiata filosofia illuminista, ma piuttosto al senso comune e a principi concreti di buon governo.

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