28-11-2019 ore 18:30 | Rubriche - Medicina e salute
di Ilaria Bosi

Endoleak aorta addominale, riconoscimento internazionale all’équipe dell’Asst di Crema

Al congresso Cirse (Cardiovascular and Interventional Radiological Society of Europe) di Barcellona l’équipe ‘interventista’ dell’Asst di Crema, formata dai radiologici interventisti Spinazzola, Foà, Leati e dai chirurghi vascolari Boccalon e Arzini, ha ottenuto un riconoscimento molto prestigioso per aver standardizzato la procedura sul trattamento dell’endoleak dell’aorta addominale. Procedura frutto del lavoro sinergico avviato da circa due anni.

 

Tecniche mini invasive

Il dottor Angelo Spinazzola, responsabile della Radiologia interventistica e il dottor Luca Boccalon, responsabile della Chirurgia endovascolare, sostengono che “l’impiego di tecniche mini invasive e l’utilizzo di materiali di ultima generazione possano condurre a risultati efficaci. L’endoleak di tipo II è una comune complicanza dopo posizionamento di endoprotosi addominale (Evar) per esclusione di aneurisma. È definito come un persistente flusso di sangue all'interno della sacca aneurismatica rendendo così “imperfetto” l’intervento di Evar e aumentando il rischio di rottura dell’aorta”.

 

La standardizzazione della procedura

“La tecnica per trattare l’endoleak consiste nell’approcciare la sacca aneurismatica con puntura diretta percutanea sotto guida Dyna CT (Dyna CT: tecnica innovativa di acquisizione di immagini che permette di acquisire immagini Tac direttamente sul tavolo operatorio, tramite una semplice scansione fluoroscopica) e, attraverso la navigazione con microcateteri sotto guida angiografica, viene eseguita la chiusura dei vasi responsabili, grazie all’iniezione di liquido embolizzante di ultima generazione. Il trattamento determina una efficace risoluzione del problema e consente di non avere artefatti nei successivi controlli con esame Tac”.