“Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna”. Se non sapessimo che il canzoniere aretino Francesco Petrarca compose attorno all’anno 1340 la sua più illustre canzone ispirata alla bellezza dei luoghi della Valchiusa penseremmo, invece, che quel componimento fu ispirato da un suo passaggio nel Cremasco e per merito degli altrettanto luoghi di assoluta bellezza quali sono le risorgive del nostro territorio. Dove alle chiare, fresche e limpide acque si accompagna un paesaggio rurale che si è timidamente preservato.
Le marcite e i fontanili
La grande abbondanza di acque, da sempre fonte di ricchezza per la pianura padana è anche all’origine delle marcite che ebbero la loro diffusione a partire dal settecento e nell’ottocento. Alimentate proprio dalle acque di risorgiva che con la loro temperatura costante sia in inverno che in estate permettevano fino a cinque o sei tagli di erba l’anno. Con la scomparsa delle marcite a causa della più grande trasformazione agricola del tempo avvenuta nell’ultimo secolo scomparvero anche molte risorgive. Rimangono in maniera puntiforme ancora alcune teste di fonte che si sono preservate grazie all’intervento di alcune sensibili amministrazioni locali. Le meglio conservate si trovano nel parco dei fontanili di Capralba- Farinate. Qui l’amministrazione in collaborazione con alcuni volonterosi ed encomiabili cittadini ha deciso di recuperare tutte le teste di fonte poste nel loro territorio ed in collaborazione con i comuni confinanti di conservare intatte anche le aste, brevi corsi d’acqua che portano le acque sorgive fino giù a valle, da nord a sud del nostro territorio. Un fatto d’ambiente unico nel suo genere e diffuso solo per la parte settentrionale della provincia Cremonese. Raccontare la storia dei fontanili richiederebbe un vero trattato che, per altro, molti autorevoli autori hanno già scritto; cito ad esempio Sorgenti di acque perenni e loro uso di Valerio Ferrari - Edgardo Uberti.
Fontanili e fontanoni
Mi limito a identificarne i punti di rilevanza paesistico-ambientale e bellezza naturale che i luoghi visitati presentano. Il fontanile Maccaro (nella foto in alto © Dellera) si trova ad ovest dell’abitato di Farinate una piccola testa di fonte a forma di T da il via ad un asta alimentata da una decina di tubi in ferro, buona la copertura arboreo –arbustiva delle rive. Il Fontanone di Capralba si trova sud-est di Farinate ed è alimentato da 9 tini in cemento e alcune emergenze naturali dal grande effetto paesistico per la sua dimensione e qualità del fondo ghiaioso che rende ancora più limpida l’acqua che sgorga. La vegetazione acquatica è rada e galleggiante, questo permette la vista di alcune specie di pesci e anfibi; ricca la vegetazione arboreo –arbustiva che ne protegge le rive dell’asta. Il fontanile Benzona un suggestivo fontanile posto a nord dell’abitato di Capralba quasi al confine con la provincia di Bergamo nella gera d’Adda dove all’orizzonte si staglia la cupola della basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio. Ben undici tubi in ferro alimentano l’asta dal fondale misto di sabbia e ghiaia che scorre da nord a sud. Il Fontanile delle Canne (nell'immagine sopra © Dellera) scorre ad oriente al limitare del centro abitato di Capralba la forma del capofonte è rettangolare e molto ampia alimentata da una ventina di tubi in ferro. È quello più visibile non avendo particolare copertura arborea. L’asta ha una portata d’acqua notevole ed il fondo presenta molta vegetazione acquatica. Incantevoli sono i continui movimenti dell’acqua che sgorga dai tubi o dai tini. Un ribollire di forme sferiche e strani disegni con ampie bolle che scompaiono velocemente unendosi alle precedenti dando luogo a colori chiaro scuri indefiniti e trasparenti.
La sedanina e la veronica
Importante la vegetazione acquatica che sale dal fondale fluttuando fino a raggiungere la superficie. Oltre al più conosciuto crescione ottimo come insalata troviamo la sedanina d’acqua , la veronica d’acqua, la lenticchia d’acqua e il ranuncolo d’acqua. Nelle zone semisommerse troviamo l’iris giallo, la tifa i giunchi e i carici. La trasparenza dell’acqua lascia intravedere anche alcune specie di pesci quali il vairone, il luccio e il ghiozzo, quasi scomparsi i gamberi di fiume il tritone punteggiato e la raganella. Il re incontrastato dei fontanili è il martin pescatore una freccia azzurro-arancione che se scoperto fugge percorrendo a grande velocità l’asta della fonte appena sopra la superficie dell’acqua in cerca di un nuovo posatoio sul quale fermarsi a pescare, gettandosi ripetutamente a capofitto nella trasparenza dell’acqua per catturare piccoli pesci e gamberi. Con il caldo estivo è davvero da invidiare. Un grazie davvero infinito a queste perenni, chiare e fresche acque ristoratrici che il fenomeno naturale delle risorgive ci ha consegnato perché ci servissimo, ma che ci impegna a tramandare integro alle generazioni future.