“Tornata alla normalità, ho avuto fame di voglia di fare”. Monica vince la sua timidezza e parla di sé in modo sempre più spigliato. Ama profondamente Castelleone, città delle sue radici e i castelleonesi: “ho lavorato come assistente alla poltrona in uno studio dentistico, conosco metà delle persone che abitano qui”, spiega soddisfatta. A Vivere ancora, il progetto di Cremaonline in collaborazione col centro ricerca Galmozzi dedicato alle fragilità personali e collettive del territorio cremasco, presenta ciò che le piace fare, racconta delle difficoltà che ha incontrato e di quanto sia importante il sostegno che riceve dal servizio sociale. Dopo la fase acuta del Covid, con l’impossibilità di uscire, ha voluto unire le sue passioni nelle attività teatrali, partecipando alle iniziative del gruppo donne, con la camminata insieme al gruppo del centro psico sociale di Crema. “Camminate veloci, tutti i lunedì, per un risveglio muscolare”. Un impegno che non le mette pressione, non crea ansia, ma le disegna sul viso un magnifico sorriso.
La resilienza
Con l’assessore alle politiche sociali e famiglia, Alessia Ferrari, approfondiamo la situazione del territorio castelleone: Ci spiega che “la battuta d’arresto del Covid ha rappresentato lo spartiacque tra un prima e un dopo. Ha determinato l’isolamento di quelle persone che vivevano in condizioni di fragilità”. Persone che non hanno “la fortuna di avere accanto una famiglia o un nucleo in grado di sostenerle in modo adeguato. Il Covid ha acuito queste situazioni”. Con l’allentamento delle restrizioni, anche Castelleone ha dovuto fronteggiare “ulteriori gravi condizioni, generate dalla guerra e dal rincaro delle utenze”. Castelleone ed i suoi abitanti comunque non demordono. Posso contare sul proprio carattere e su grandi valori: “Viviamo in una dimensione con molte realtà, tra di loro diversificate; con la loro specificità supportano l’azione dei servizi sociali”. Arrivano anche dove il servizio pubblico non riuscirebbe ad arrivare.
Le fragilità sono sempre in aumento
La situazione complessiva rimane piuttosto complessa e le tensioni non mancano. “Le fragilità sono sempre in aumento”, spiega l’assessore. Affrontando questo lungo percorso nel Cremasco, l’aspetto che ogni volta ci colpisce e che ci fornisce sempre nuova energia per non chiuderci in noi stessi, ma per muoverci in direzione degli altri, cercando per quanto possibile di essere d’aiuto, di fornire un sostengo, riguarda la vastità del fenomeno e la volontà di convincere all’azione anche quelle persone che si ostinano a non vedere, che cercano di ‘rimuovere il problema’. Per dirla con l’assessore Ferrari: “c’è una dimensione sottesa che non è neanche percepita”. Monica riannoda i fili della quotidianità: “I prezzi sono andati alle stelle” e le pensioni sono quello che sono, in barba a tutte le promesse elettorali. Eppure lei non si scompone: “Dobbiamo risparmiare”, scegliere con cura i prodotti, puntare all’essenziale. La guerra in Ucraina, la consapevolezza di altre persone in difficoltà non possono lasciarla indifferente. Per questo ha aiutato “facendo la raccolta cibo”. Con infinita dolcezza, fissando i suoi occhi nei nostri, ci ricorda che “è più difficile dare che ricevere”. Ognuno di noi può cambiare le cose. “È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.