Le scuole riapriranno il 14 settembre, o meglio, il primo settembre per chi deve seguire i corsi di recupero. Le parole chiave sono distanziamento, flessibilità organizzativa, nuovi spazi. La versione definitiva del Piano scuola 2020-2021 è stata approvata dalla Conferenza Stato-Regioni dopo un lungo confronto. Ogni scuola sta lavorando ad una riorganizzazione degli spazi per evitare raggruppamenti o assembramenti”. Per “garantire ingressi, uscite, deflussi e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica” per gli alunni, le famiglie, il personale, scolastico e non.
Distanza di sicurezza
Gli studenti dovranno stare a un metro di distanza. Saranno effettuati screening e test a campione tra gli studenti e i professori. Non ancora definita la necessità di indossare le mascherine. Sulla base del quadro epidemiologico sarà il comitato tecnico scientifico a chiarirlo due settimane prima dell'inizio delle lezioni. Il Ministero dell’Istruzione ha mappato aule, laboratori, palestre. I tecnici assicurano che in questo modo si potrà definire la priorità d’intervento “comune per comune e scuola per scuola”. E nel caso fosse necessario, “trovare nuovi spazi in collaborazione con gli Enti locali”. Dati alla mano potrebbero essere messi a disposizione poco meno di tre mila edifici scolastici dismessi. Dove e quando possibile si utilizzeranno spazi esterni. Sarà necessario stipulare “patti col territorio”, accelerando lezioni “nei musei, negli archivi storici, nei teatri, nei parchi”.
Flessibilità e frequenza
Si andrà a scuola seguendo “turni differenziati” e gli organi collegiali saranno chiamati, dove necessario ad estendere le lezioni al sabato. Le classi potranno ospitare “più gruppi di apprendimento”, con studenti di “diverse classi o di diversi anni di corso”. La didattica a distanza non andrà in soffitta, anche se sarà fortemente limitata e utilizzata per le scuole superiori, o meglio, per le scuole secondarie di secondo grado.
Mascherine e infanzia
Confermata l’esenzione all’uso della mascherina per i minori di sei anni. Per gli adulti è consigliato l’uso di “visiere leggere” e nei casi opportuni “i guanti di nitrile”. Veniamo all’orario di ingresso: non dovrebbe essere toccata “la fascia temporale aperta dalle 7.30 alle 9”, ma semplicemente “adeguata, programmata e concordata coi genitori” e in base alle necessità delle scuola. Stesso discorso per l’uscita. Importante sottolineare che “la refezione scolastica va garantita a tutti gli aventi diritto, con soluzioni differenti per ciascuna scuola”. Le mense dovranno essere pulite in modo approfondito. Si potrà effettuare la refezione “in due o più turni, al fine di non consentire oltre il dovuto l’affollamento dei locali ad essa destinati”. Decisamente probante. Ancor più il nodo del trasporto degli studenti, già obsoleto e inefficace prima della pandemia.