27-01-2023 ore 10:13 | Rubriche - Musica
di Matteo Raise

Al teatro lirico di Milano le migliori musiche tratte dai film Il Signore degli Anelli e Hobbit

Quando penso a come il tempo possa cambiare la percezione che abbiamo di certe opere, penso sempre a due dei miei autori preferiti, Lovecraft e Tolkien. Se al primo, la gloria è stata conferita solo postuma, venendo ormai considerato il maggior esponente di una certa corrente di weird fiction al secondo, malgrado abbia sempre goduto di una certa fama e rispetto, è stata molto spesso affiliata l’etichetta di “letteratura per bambini”. In realtà, la letteratura di Tolkien è molto più complessa e allegorica di come un superficiale snobismo letterario da salotto abbia voluto farla apparire.

 

La tournée teatrale

E del resto, come scrisse C.S. Lewis, “un libro non merita di essere letto a dieci anni se non merita di essere letto anche a cinquanta”. Il corpus letterario di Tolkien negli anni ha fatto breccia nel cuore di un sempre più nutrito numero di appassionati, anche grazie alle trasposizioni su grande schermo delle sue opere più famose, ad opera di Peter Jackson. E proprio queste ultime (e la recente serie Amazon) sono state oggetto di un tributo al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, in una tournée teatrale che toccherà svariate date europee. Le musiche de Il Signore degli anelli, dello Hobbit e Gli anelli del potere hanno ritrovato vita grazie a una filarmonica ucraina e ad un gruppo di cornamusieri tedeschi per la gioia dei fan per cui Tolkien, e le sue trasposizioni, hanno presentato alcuni dei momenti più sereni della propria adolescenza (e anche dopo, almeno io ci credo a quella bellissima frase di Lewis).

 

L’attualità

Del resto queste musiche, grazie Howard Shore, sono entrate a far parte dell’ immaginario sonoro della nostra epoca. Fra 200 anni, probabilmente, si ricorderà delle musica di Shore e dei suoi illustri colleghi (Williams, Morricone, Reznor, etc) nello stesso modo in cui oggi pensiamo a compositori di età passate. Una menzione speciale al maestro di cerimonie della serata, l’attore William Kircher (interprete del nano Bifur nella trilogia de Lo Hobbit) che nell’introdurre le sinfonie, non perdeva l’occasione di raccontare aneddoti sulla lavorazione dei film o di replicare alcuni dialoghi. Nel raccontare la dicotomia di un modo diviso fra bene e male, Tolkien risulta essere oggi più attuale che mai.

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