26-10-2021 ore 20:04 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Alvaro Dellera

Un fatto d’ambiente. La farfalla con la C maiuscola e il palato fine: Poljgonia c album

Una evidente e ben marcata C di color bianco posta sulle pagine inferiori di questa farfalla è la caratteristica che più la rappresenta nel suo genere e che conferisce parte del nome con cui è classificata. La Poljgonia c album appartiene all’ordine dei lepidoptera e alla famiglia dei nymphalidae è specie comune, la si trova ogni dove, dal livello del mare alla montagna. Frequenta la campagna coltivata, i margini dei prati, i corsi dei fiumi dove sono presenti alberature e sottobosco composto da rovi, ortiche e rampicanti, nei giardini e parchi cittadini con presenze floreali. Ha dimensioni ridotte: non più di quaranta millimetri ad ali spiegate, fortemente caratterizzate dalla frastagliatura e dentellatura delle ali superiori ed inferiori; aspetto che la rende subito riconoscibile al confronto con le altre farfalle.

 

Fortemente mimetica

A prima vista questo profilo irregolare la fa sembrare sciupata e logorata dal tempo ma osservandola bene, ogni dentellatura ha una simmetria perfettamente sovrapponibile anche ad ali ripiegate. Una morfofisiologia che la rende fortemente mimetica; posata a terra o su di un ramo potrebbe facilmente essere scambiata per una foglia rinsecchita. Caratteristica che le permette di passare la stagione invernale ben celata e camuffata nelle fessure degli alberi riducendo i rischi di predazione. Molto interessante anche la colorazione: sulla parte superiore spicca un rosso ambrato punteggiato di macchioline nere multiformi, mentre quella inferiore assume una colorazione più tenue e variegata un grigio pastello con inserti bruno vivaci. Addome e testa bruno scuri, terminano con la spirotromba, l’organo succhiatore e con sottili antenne clavate.

 

Palato fine

È una delle farfalle più attraenti del nostro territorio, non solo per l’aspetto estetico, ma anche per il rapido volo, quasi schizofrenico, torna e ritorna sullo stesso rametto o fiore dopo aver scacciato ogni intruso lungo il suo percorso. Le piante ospiti di questa vanessa e del suo bruco sono diverse, ma con una spiccata predilezione per more, ortica, ribes e luppolo; un palato molto fine si direbbe, vista la qualità delle piante ospitanti, apprezzate e usate in cucina dai migliori chef per piatti e bevande gustose.

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