L'articolo dedicato alla storia di Jacopo e mamma Francesca da noi pubblicato lo scorso 29 giugno, a firma di Gloria Giavaldi , si è classificato terzo nella sezione web della quinta edizione del premio giornalistico per la comunicazione sociale intitolato ad Alessandra Bisceglia, giovane giornalista professionista lucana scomparsa all'età di 28 anni. Le premiazioni si sono tenute nella giornata di ieri, giovedì 23 settembre presso l'università Lumsa di Roma al termine di un convegno dal titolo Andare, vedere, ascoltare. Nuovi linguaggi e nuove forme di giornalismo a servizio del sociale
Il mondo di Jacopo
L'iniziativa è promossa dalla Fondazione viva Ale, attiva nella ricerca e nella cura delle anomalie vascolari. La finalità è stata chiarita dalla presidente, nonché sorella di Alessandra, Serena Bisceglia: " questo premio è un connubio perfetto: da un lato vuole far rivivere Alessandra attraverso la sua passione, dall'altro intende dare il giusto riconoscimento all’impegno nella comunicazione sociale dei giovani giornalisti. I premi sono stati consegnati, oltre che da Serena Bisceglia, anche da Roberto Natale di Rai per il sociale. Questa la motivazione del riconoscimento conferito all'articolo da noi diffuso: "Una mamma e il mondo di Jacopo, che ha la sclerosi tuberosa. I silenzi e la passione per la musica. L'articolo descrive il rapporto tra due persone legate da un vincolo fortissimo, dal dolore ma anche una grande cura. E fa rivivere i passaggi di una trasformazione positiva che continua".
Nuovi orizzonti sulla diversità
"Grazie alla fondazione Alessandra Bisceglia e alla giuria. Per me è un grande onore ricevere questo premio" ha detto Gloria Giavaldi: sprona a continuare un impegno quotidiano. Non amo le cattive notizie, amo raccontare il bene perché credo che le storie dense di coraggio, tenacia, dolore e speranza possano aiutare a cambiare prospettiva in tema di diversità. Una prospettiva che deve valorizzare le persone nella loro totalità. Penso che il giornalismo sociale debba agire in questa direzione, debba provare ogni giorno a costruire una consapevolezza. E debba farlo attraverso le parole giuste, ossia quelle che da un lato raccontano la verità e dall'altro rispettano le persone. Ché, prima di tutto, ci sono le persone, con la loro vita, il loro coraggio, la loro tenacia ed il loro dolore". Presenti alla premiazione anche Jacopo e mamma Francesca: "attraverso questo articolo abbiamo avuto l'opportunità di far conoscere la nostra vita, le nostre fragilità ed i nostri punti di forza. In seguito abbiamo ricevuto tante attestazioni di affetto ed empatia. È stato un modo per sentire le persone più vicine. Grazie a tutti".