Anche la diocesi di Crema si mobilita, attraverso la Caritas, per portare un aiuto concreto alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dalla catastrofica alluvione delle scorse settimane. “I miei colleghi delle Caritas diocesane della zona – evidenzia Claudio Dagheti, direttore di quella di Crema – hanno invitato a non raccogliere né inviare, al momento, alimenti e materiale, non essendoci ancora le condizioni per stoccarli. Sconsigliano inoltre a recarsi in maniera autonoma sul posto, perché senza coordinazione le buone intenzioni di dare una mano, rischiano di risultare invece d’intralcio. Come già lo scorso anno, in occasione dell’analoga emergenza nelle Marche – aggiunge – abbiamo pertanto avviato una raccolta fondi, per sostenere progetti che saranno poi individuati in modo preciso per fronteggiare le necessità che verranno emergendo, passata l’emergenza. Contemporaneamente si raccolgono anche i nominativi di persone disponibili a intervenire nella seconda fase quando, defluite le acque, si dovrà procedere a riassettare abitazioni e centri urbani.”
Come aiutare
Con la generosità dei cremaschi, riferisce Dagheti, lo scorso anno sono stati acquistati quaranta mila euro di mobili, inviati alla Caritas di Senigallia, che ha provveduto a sostituire gli arredi alluvionato di persone seguite dai centri di ascolto parrocchiali e diocesano. “Le emergenze – sottolinea il direttore della Caritas di Crema – sono sempre un elemento di sofferenza; ma il desiderio è che diventino comunque l’occasione di sperimentare la vicinanza tra due chiese sorelle. È bello vedere le Caritas parrocchiali, anche della nostra diocesi – aggiunge – che si adoperano per raccogliere fondi e danno la disponibilità di fare volontariato in favore di una Chiesa sorella che sta vivendo un’emergenza, come quella di Reggio Emilia in questa circostanza.” Chi volesse, può fare una devoluzione sul conto corrente intestato a “fondazione don Angelo Madeo”, Iban: IT52N0844156840000000022470, precisando la causale “alluvione Emilia Romagna”; oppure effettuarla direttamente presso la curia vescovile, in piazza Duomo 27. La disponibilità a recarsi in maniera coordinata sul posto, per dare una mano nella seconda fase di riassetto, può essere espressa invece presso la casa della carità, in via Madre Teresa di Calcutta 1 (ex viale Europa 2).