Un centro scientifico d’avanguardia in un comune di 450 abitanti. È il progetto che da alcuni anni accompagna i sogni e le aspirazioni dei volontari che animano Villa Laura, una struttura in cui si affronta l’autismo, situata nel piccolo comune di Torlino Vimercati all’interno di uno stabile messo a disposizione dalla Caritas diocesana.
I tagli regionali del 2012
Un’avventura che nasce a cavallo tra il 2009 e il 2010 e che in pochi anni ha fatto molto parlare di sé per l’approccio innovativo al tema della cura dei soggetti autistici. Nel 2012 la doccia fredda dei tagli operati da Regione Lombardia; da allora, un percorso tutto in salita dove a distinguersi è stata soprattutto la passione dei volontari e delle associazioni coinvolte.
Nel 2009 la nascita del "Progetto Orma"
Ma che cos’è Villa Laura e qual è il suo ruolo per il nostro territorio? Tutto ha inizio nel 2009 quando un bando regionale invitava strutture e associazioni a presentare progetti per interventi nell’ambito dell’autismo; l’Asl di Cremona, forte dell’esperienza della Fondazione di Sospiro che si era specializzata nell’autismo di bambini e minori, decide di compiere il salto nel mondo degli adulti, coinvolgendo istituzioni e associazioni del territorio. Dall’incontro di Caritas, Anffas, “Diversabilità” di Ripalta Cremasca e altre con le amministrazioni comunali di Crema e Cremona, prende vita il “Progetto Orma”.
"Coordinare attività diversificate"
“L’obiettivo – spiega Giovanna Barra, una delle anime del progetto nonché madre di un ragazzo autistico – era quello di territorializzare le attività, di coordinare le esperienze sparse nei vari paesi della nostra provincia, ciascuna delle quali aveva un approccio diversificato rispetto al problema. Non solo: il “progetto Orma” nasceva con l’intento di occuparsi di adolescenti e ragazzi, consapevoli che è quella la fase in cui l’autismo comincia a diventare problematico per le famiglie, a causa dell’aggressività dei soggetti, che va incanalata nella giusta direzione”.
Ragazzi tra i 14 e i 24 anni
Il Comune di Crema, con l’allora assessore ai Servizi Sociali Luciano Capetti, fu in prima fila nel promuovere e caldeggiare la soluzione di Torlino Vimercati, dove prese corpo il progetto Villa Laura; una struttura ridotta, non idonea a raccogliere numeri troppo ampi, ma proprio per questo considerata eccellente nella cura e nell’attenzione rivolta ai propri ospiti. A seguire le attività delle volontarie coordinate da Loretta Ghidelli della cooperativa “Lo scricciolo” di Fiesco, sono una decina di ragazzi di età compresa tra i 14 e i 24 anni. Tutti i pomeriggi si ritrovano a gruppi per attività personalizzate, volte a rafforzare l’autonomia del soggetto.
Spettro d'autismo e autismo conclamato
“Villa Laura – prosegue Giovanna Barra – è un’idea; è la consapevolezza che l’autismo è un problema di tutti, non solo della famiglia del soggetto autistico. Riguarda i comuni, le Asl, riguarda in fondo tutta la società che se ne deve fare carico. La confusione intorno alla patologia è ancora tanta; si va dallo “spettro d’autismo”, come per esempio quei soggetti down che manifesta comportamenti tipici dell’autismo, fino al cosiddetto “autismo conclamato”. Anche per questo, vogliamo che Villa Laura non si fermi alle attività di base, che pure sono eccellenti, ma continui ad aprirsi alla riflessione scientifica, ad essere un luogo di messa in rete delle esperienze, delle difficoltà e delle soluzioni da adottare”.
Riprendere il dialogo con la Regione
La realtà ha recentemente aderito all’Angsa Lombardia, l’Associazione Nazionale dei Genitori dei Soggetti Autistici, una sigla che si propone di stimolare il coordinamento tra tutte le associazioni impegnate sul tema esistenti in Lombardia. Dopo i tagli regionali di due anni fa, il dialogo con il Pirellone è ripreso; alla vicenda della struttura torlinese si è interessata l’assessore regionale alla Famiglia Maria Cristina Cantù, ma nel “mirino” c’è l’assessorato alla Sanità, tradizionalmente centrale e potente nella definizione delle politiche regionali. Villa Laura vuole arrivare al livello sanitario, unica strada percorribile per guardare all’autismo nelle sue varie declinazioni sotto un nuovo punto di vista; non come problema sociale, ma come condizione di vita da salvaguardare in tutta la sua dignità.