25-11-2024 ore 10:56 | Rubriche - Medicina e salute
di Elena De Maestri

Le Donne medico e la formazione per la prima accoglienza alle vittime di violenza domestica

L’associazione italiana Donne medico di Crema celebra la giornata Internazionale contro la violenza sulle donne evidenziando, in primis, l’importanza di preparare il personale sanitario ad affrontare un problema profondamente radicato: la violenza domestica. Gli ospedali e le strutture sanitarie sono molte volte il primo luogo in cui le vittime cercano aiuto, rendendo essenziale che medici, infermieri e sanitari tutti siano formati per riconoscere i segnali di abuso e offrire un’accoglienza sicura ed empatica. "Minimizzare, negare, naturalizzare la violenza può accadere sia ai protagonisti, sia a chi vi assiste o a chi ne viene a conoscenza e tra questi non sono esclusi gli operatori"

 

Aiuto all’approccio con Viprom

Progetti come Vimprom (Victim Protection in Medicine), finanziato dall’Unione Europea e attivo in cinque paesi, con unico partner in Italia di Associazione Italiana Donne Medico, rappresentano un passo concreto in questa direzione. Grazie a una piattaforma formativa multilingue e moduli specifici, Viprom mira a fornire strumenti e conoscenze per migliorare l’approccio alle vittime di violenza domestica. La formazione, iniziata nel 2024, prevede corsi in presenza, webinar e sessioni dedicate ai formatori, creando una rete a cascata di professionisti capaci di intervenire con competenza. In un giorno come questo, è importante sottolineare che combattere la violenza significa anche costruire presidi di accoglienza dove la cura non si limita al corpo, ma si estende alla dignità e alla rinascita delle donne.  Occuparsi di violenza significa confrontarsi con un modello di società che vogliamo per noi e i nostri figli.

 

Futuro da vivere in serenità

La sanità, con il giusto supporto, può essere un faro di speranza per chi è intrappolato nella spirale della violenza, per riappropriarsi di un futuro da vivere in serenità. Modificare l'ottica con cui intervenire comincia dal basso creando laddove non ci siano già spazi protetti, all'interno degli ospedali, per accogliere le vittime di violenza e formare gli operatori. Oggi ricordiamo queste donne con parole che siano degne della loro forza; e ancora oggi abbiamo il dovere di agire, garantendo loro il rispetto e la sicurezza che meritano. Dalle macerie belliche agli ospedali di ogni paese, il loro esempio ci chiama a costruire un mondo in cui la cura non sia più una battaglia, ma un diritto inalienabile. Perché ogni donna che si dedica al mondo, in tempi di pace o di guerra, ci dimostra che la vita è sempre più potente della violenza.

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