È stato presentato in conferenza stampa, martedì 25 luglio, in comune a Crema, il progetto ‘smart bear’. Una nuova tecnologia che ha lo scopo di monitorare e assistere la popolazione anziana e/o più fragile. Il progetto è stato illustrato da comunità sociale cremasca in partnership con Asst Crema. Per questo all’incontro hanno partecipato: Diego Maltagliati, direttore socio sanitario Asst Crema; Davide Vighi, direttore Comunità Sociale Cremasca con Angela Beretta, past president, il sindaco Fabio Bergamaschi, l'assessore al welfare Anastasie Musumary e la neo presidente di Comunità Sociale Cremasca, Chiara Tomasetti (già sindaco di Castelleone ndr). “Smart big data platform to offer evidence-based personalised support for healthy and indipendent living at home” è un progetto finanziato dalla commissione europea nell’ambito del programma quadro Horizon 2020.
Gli obiettivi del progetto
Ha l’obiettivo di sostenere e diffondere uno stile di vita sano e indipendente attraverso l’implementazione di una piattaforma innovativa, accessibile, sicura e attenta alla salvaguardia della privacy, insieme a dispositivi portatili smart consumer e medicali, allo scopo di preservare l’indipendenza di persone anziane, di età compresa tra i 65 e gli 80 anni, affette da uno o più dei seguenti disturbi clinici: perdita dell’udito, malattie cardiovascolari, deficit cognitivi, problematiche di salute mentale e disturbi dell’equilibrio, fragilità. Saranno integrati sensori eterogenei, dispositivi medici e mobili per consentire la raccolta continua dei dati dalla vita quotidiana degli anziani, che saranno analizzati per definire interventi personalizzati che permettano una vita sana e indipendente. L’obiettivo progettuale previsto sarà raggiunto attraverso un monitoraggio medico e ambientale continuo, della durata di un anno per ogni soggetto inserito, con tecnologie di assistenza e analisi dei dati collettivi in forma anonima.
Maltagliati: ‘sanità territoriale’
“L’Asst di Crema ha aderito alla proposta del progetto Smart Bear - ha dichiarato Maltagliati - con grande entusiasmo. Si tratta di una progettualità in linea con la più recente riforma regionale per lo sviluppo di una sanità territoriale, sempre più prossima e finalizzata ad approntare modelli assistenziali integrati e funzionali a garantire una buona qualità di vita delle persone anziane, in particolare. La sfida si fa spazio in una società sempre più connotata dall’invecchiamento attivo e che quindi deve essere in grado di accompagnare l’utenza con la formulazione di servizi e di risorse umane e tecnologiche adeguate. L’Asst sarà impegnata come partner clinica territoriale. Attraverso l’impegno del geriatra Luca Grossi si occuperà di individuare persone anziane, di età compresa tra i 65 e gli 80 anni, affette da uno o più dei seguenti disturbi clinici: perdita dell’udito, malattie cardiovascolari, deficit cognitivi, problematiche di salute mentale e disturbi dell’equilibrio, fragilità. Verranno monitorate per tutta la durata del progetto, tenendo conto dei diversi setting assistenziali. In questo ambito, la casa, quale primo luogo di cura assume un ruolo rilevante e consente di valutare il bisogno socio sanitario nel contesto di appartenenza di ogni singola persona”.