25-05-2021 ore 20:32 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Alvaro Dellera

Averla piccola, il minuscolo rapace con la maschera di Zorro è ospite nel Cremasco

E’ l’ultimo dei migratori transahariani che raggiunge nel mese di maggio la nostra penisola, popolando gli ultimi e radi incolti della campagna cremasca. Si chiama avèrla piccola - Lanius collurio, è un passeriforme di circa quindici centimetri che necessita di prati magri contornati da arbusti, siepi spinose con molti insetti a disposizione. Preda in volo con una rapidità sorprendente. Nascosta tra posatoi naturali posti ad altezze variabili, tende veri e propri agguati.

 

Becco nero

Maschi e femmine sono molto diversi fra loro a partire dalla colorazione del piumaggio, ma hanno una caratteristica comune e molto speciale: il becco nero e molto grande che termina con un massiccio rostro proprio come i più grandi rapaci. Nel maschio una fascia nera su di un fondo color cenere parte al termine del becco e copre gran parte dell’occhio fino alla nuca. Questa importante caratteristica gli conferisce anche l’appellativo di Zorro delle siepi. La tecnica di caccia è prevalentemente diretta a catturare insetti (cavallette, grilli, coleotteri) ma, all’occasione, l'avèrla preda anche piccoli roditori e lucertole. Il maschio ha un canto sommesso piacevole e gutturale che emette solo quando richiama la femmina per ricongiungersi e nidificare nel folto delle siepi. Come i comuni rapaci dopo aver banchettato a piacere emette, con un rigurgito, tutte le parti dure e non digeribili (borra) delle prede, preparando lo stomaco ad un altro pasto. In periodi d'abbondanza, usa far scorta di prede, infilandole nelle spine degli arbusti per essere consumate nei periodi di scarsità.

 

Ambasciatrice

Con l’intensificarsi dell’agricoltura che ha eliminato filari ,siepi, roveti e arbusti, è iniziato anche il declino di molte specie con conseguenze devastanti per l’avèrla piccola, che oggi conta veramente poche coppie nidificanti. Per questo è diventata ambasciatrice per la riconversione ecologica delle nostre campagne con lo scopo di una ricostruzione dell’ambiente naturale che permetta di mantenere un buono stato di salute di questa interessante specie ornitologica, termometro di salubrità anche per l’uomo.

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