L'oasi. Come suggerisce il nome potrebbe trattarsi di un luogo dove trovare ristoro, ma anche di un territorio isolato. L'obiettivo è offrire uno spunto di riflessione, non necessariamente polemico, su temi d'attualità. Chiunque può commentare sulla nostra pagina facebook o scrivere a [email protected]. Buona lettura.
La cultura e l'ansia per il superfluo
Alcuni osservatori socio-economici hanno notato uno strano fenomeno: alla diminuzione della disponibilità di denaro per la crisi economica in atto, corrisponderebbe un aumento dei consumi voluttuari, di lusso, in genere considerati superflui. Personalmente il fenomeno non mi sorprende. È la sindrome del cupio dissolvi: se sto andando in malora mi gioco gli ultimi colpi per ciò a cui mi sono sempre rifiutato, per soddisfare le tentazioni alle quali prima non avevo mai ceduto! Se considero ormai certo il fallimento è inutile tirare ancora la cinghia! Se non c'è più nemmeno la speranza di risollevarci, che senso hanno il risparmio e la parsimonia? Siamo a questo punto? Vorrei credere di no, ma certamente molti lo temono; sopratutto chi fa fatica a tirare avanti. C'è comunque certamente una convinzione: non si tornerà più come prima! I figli non potranno più - come era regola nel recente passato - migliorare la loro condizione rispetto ai padri. Tutto questo basta a spiegare l'ansia per il superfluo e la nausea per il necessario? Siamo al “se manca il pane allora mangiamo le brioches?” Eppure c'è ancora qualcosa che potrebbe rendere migliori le nuove generazioni rispetto all precedenti: la frequenza scolastica generalizzata renderà tutti molto più consapevoli ed attenti alla cultura. Insomma, vale sempre di più il principio: “non di solo pane vive l'uomo!2