23-03-2015 ore 10:01 | Rubriche - Musica
di Afterglow

Picture. I Pink Floyd e il pifferaio alle soglie dell'alba, il capolavoro di Syd Barrett

Chiunque abbia avuto l’occasione di avventurarsi il 21 febbraio 1967 negli Abbey Road Studios, avrà pensato di vivere un’esperienza sonora onirica: mentre i Beatles stanno registrando Sgt. Pepper’s Lonely Club Band, nello studio a fianco inizia la registrazione del primo album realizzato in studio dai Pink Floyd, unico diretto da Syd Barrett. Da una parte un banda di ottoni di epoca vittoriana, dall’altra suoni psichedelici, spaziali.

 

L’origine

La storia dei Pink Floyd inizia verso la metà degli anni sessanta, quando uno studente di pittura (Roger Keith Barrett detto Syd) e tre di architettura (Roger Waters, Nick Mason e Rick Wright) iniziano a suonare nei club della Londra underground dove si fanno notare con originali light-show, giochi di luci e proiezione di immagini che coinvolgono il pubblico. Il nome del gruppo è scelto da Barrett ispirandosi a due bluesmen americani, Pink Anderson e Floyd Council: nascono così i Pink Floyd una delle formazioni più importanti della storia del rock.

 

Il primo album

Le prime incisioni realizzate dal gruppo tra il '66 e il '67, sono poco incoraggianti e solo con la pubblicazione del primo singolo, Arnold Layne - Candy and a Currant Bun, arriva il successo seguito a breve distanza da un secondo singolo, See Emily Play - The Scarecrow. Nell'estate del '67 la band è finalmente pronta per pubblicare il suo primo album, The Piper At The Gates Of Dawn che ottiene da subito grande successo. È un sound assolutamente innovativo, con sonorità articolate, bassi pulsanti, tastiere orientaleggianti, jam session acidissime ma anche testi singolari che spaziano tra filastrocche e atmosfere fantastiche che Barrett attinge dal mondo delle fiabe. Il segnale radio intermittente presente in Astronomy Domine, un’estasi in crescendo con la voce deformata, un pulsare agghiacciante di chitarre, rappresenta una grande invenzione sonora, manifesto di psichedelica: espansioni e liberazioni sonore che hanno come limite il cielo. Oltre quel limite: i Pink Floyd.

 

Il vento tra i salici
Il titolo dell'album si rifà al settimo capitolo del popolare romanzo per ragazzi “Il vento tra i salicidi Kenneth Grahame, in cui i protagonisti Ratto e Talpa, attratti dal suono di un flauto magico, incontrano il dio Pan. Fin dal suo esordio, l'album è stato considerato una delle pietre miliari del rock psichedelico e nel tempo gli apprezzamenti sono via via cresciuti tanto che nel 1999 la rivista Rolling Stone lo ha definito "il capolavoro di Syd Barrett" mentre Digital Dream Door lo pone al secondo posto nella lista dei 100 migliori album psichedelici.

 

La copertina

La copertina dell'album è stata fotografata e disegnata da Vic Singh mentre il retro, che rappresenta una silhouette del gruppo, è stato disegnato da Barrett. I brani sono tutti di Syd Barrett tranne Take Up Thy Stethoscope and Walk, composta da Roger Waters mentre i due pezzi strumentali, Interstellar Overdrive e Pow R. Toc H., sono firmati dai quattro membri del gruppo. Ecco la formazione della band: Syd Barrett - voce, chitarra; Richard Wright – organo Farfisa e Hammond, pianoforte, coro, voce; Roger Waters – basso, coro, voce; Nick Mason - batteria, percussioni.

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