“Sono aumentate le richieste di sostegno per problematiche d'ansia soprattutto tra i giovani”. Maria Sangiovanni, coordinatrice del consultorio Kappadue con sede a Crema, spende poche parole, ma capaci di descrivere una situazione piuttosto complessa. “Il motivo è presto detto. Per i giovani la privazione della dimensione sociale e relazionale è stata ed è una sofferenza ulteriore”. A ciò si deve aggiungere che“i giovani di oggi vivono in uno stato perenne di incertezza rispetto al proprio futuro, che questa situazione non ha fatto altro che peggiorare. Tutti ci troviamo a vivere una sospensione, abitiamo un contesto liquido, privo di orizzonti e prospettive che di certo non aiuta chi è obbligato a fare i conti perennemente con l'incertezza del domani”.
Vicinanza
La chiusura ha palesato le fragilità. “Meglio, non ha favorito una presa di consapevolezza, le ha fatte esplodere. L'isolamento, da questo punto di vista, è stato un detonatore”, ha fatto emergere anche le paure sommerse, senza offrire soluzioni. “Non abbiamo statistiche alla mano, ma possiamo dire con certezza che sono aumentate le richieste di consulenza”. Il sostegno è utile se è attivo. “Nel periodo del lockdown l'ascolto attivo si è rivelato fondamentale per far sentire le persone meno sole e meno prigioniere dei propri pensieri negativi. Abbiamo cercato di dare nuova forma alla vicinanza manifestando la precisa volontà di comunicare con gli utenti anche a distanza”.
Riorganizzarsi
Per tutto il periodo del primo lockdown, dopo una settimana dedicata alla riorganizzazione, i consulti psicologici si sono fatti smart. Durante la seconda chiusura, invece, “ci siamo attrezzati per svolgere l'attività in presenza nel pieno rispetto della normativa vigente”. In questo periodo stare accanto “significa rendersi conto che oltre alle problematiche ordinarie, possono essercene di nuove determinate da una minaccia esterna dai contorni indefiniti”. Questo riguarda soprattutto “persone con fragilità psicologiche pregresse che in questo periodo hanno visto saltare il loro sistema di sicurezze, fatto di abitudini e ritualità necessarie a tenere la vita in movimento”.
Tesoro interiore
In un contesto privo di prospettive vale la pena “darsi piccoli obiettivi quotidiani, imporsi traguardi per raggiungere risultati anche piccoli. Non si può trovare un orizzonte all'esterno in un tempo sospeso, ma lo si può fare nel proprio contesto familiare. É necessario per non perdere il contatto con ciò che ci è più prossimo, per non avvertire il senso del nulla”. È il modo “per non perdere di vista il proprio tesoro interiore”. Come a dire, la bellezza e la ricchezza vivono dentro ciascuno, nonostante il Covid. “Coltiviamole nelle più piccole avventure quotidiane”. Aggrappiamoci al bello di ogni attimo. Anche di quelli che verranno. “ È questo il mio augurio per il 2021”.