22-07-2024 ore 20:39 | Rubriche - Costume e società
di Giovanni Colombi

La settimana estiva 'Mai più da soli', quando la musicoterapia restituisce vita e speranza

Musica, danze, colori, insieme a sorrisi, sguardi luminosi e abbracci sinceri risuonano ancora alla Casa del Pellegrino di Crema: la quarta edizione di “Mai più da soli” è arrivata al termine, ma nell’aria, nei volti e nel cuore di chi ha partecipato rimane una gioiosa impronta indelebile. Una settimana dedicata alla famiglia, e in particolare alle famiglie di bambini e ragazzi con disabilità e fragilità. Non un centro in cui far passare la giornata ai propri figli, ma un luogo e un tempo per stare insieme, e insieme vivere l’essere famiglia, qualunque sia la condizione, e rigenerarsi.

 

Le attività

Tante sono state le attività proposte: musicoterapia, musica d’insieme, laboratorio di chitarra, arte terapia, gioco sport, attività di motricità fine e autonomia personale, danza inclusiva, attività con i cani da salvataggio, bolle di sapone giganti. Bambini e genitori, giovani e adulti con varie problematiche, hanno partecipato ogni giorno alle tante proposte che si succedevano un’ora dopo l’altra. Durante le attività della settimana estiva i genitori hanno visto fare ai loro figli cose impensabili: movimenti spontanei con le braccia e le mani, partecipazione attiva e consapevole alle attività di danza o di musica d’insieme, giochi in piccolo gruppo, con regole precise, di difficile svolgimento per bambini sempre incentrati solo sui propri bisogni e con tempi di attenzione molto limitati. Ma soprattutto sorrisi, abbracci, applausi per ogni piccola conquista, che, condivisa con tutti, diventa un motore di crescita potente.

 

Alla base la famiglia

Come sottolineato da Paola Beltrami, “il cuore della settimana estiva è la famiglia, luogo della relazione per eccellenza. Pensiamo a un sasso gettato in un lago. Non uno qualunque, anzi direi una pietra preziosa, a tante facce. La settimana estiva è quella pietra. Su una faccia incidiamo il motto e la missione della Casa del Pellegrino, 'Mai più da soli' e tutto l’instancabile lavoro di questi anni nella formazione dei giovani, con i giovani, per riscoprire il senso e bello della vita. Su un’altra faccia scriviamo la definizione di musicoterapia umanistica: arte della comunicazione. Ma non basta. Non possiamo dimenticarci del suono, che per definizione è relazione, e di tutte le arti presenti alla settimana estiva, occasione unica per esprimersi, entrare in dialogo con sé stessi e con gli altri. Ecco ora possiamo gettare quella pietra preziosa nel lago e osservare con stupore quanto i cerchi concentrici che si generano siano legati gli uni agli altri e si allarghino sempre di più”.

 

Inclusione

“Mi piace pensarla così la settimana estiva: il primo cerchio – conclude la Beltrami - è ogni famiglia presente, famiglia che ha scelto di mettersi in gioco, di dedicarsi un tempo per stare insieme, di lasciarsi avvolgere dalla bellezza della musica e delle attività artistiche proposte. Il secondo cerchio è l’incontro delle famiglie. Figli che ritrovano o diventano amici, genitori che si aprono agli altri genitori sia condividendo la tavola, sia facendo insieme le tante attività in calendario ogni giorno. Il terzo cerchio è la relazione che si crea con i professionisti, e poi il quarto, il mio preferito, è il cerchio concentrico che abbraccia tutti i volontari, adulti e bambini, quest’anno presenti: non solo gli scout, ma anche i chierichetti della parrocchia di santa Maria della Croce con la loro catechista e mamme, con relativi figli, che si sono messi a disposizione. Così ne è nata una settimana veramente inclusiva. Il cerchio più grande quello da cui partiranno tutte le altre onde, infinite, è la Casa del Pellegrino. È un cerchio aperto. E’ la sosta in cui rigenerarsi perché ci si sente accolti, perché il sorriso autentico dei giovani volontari è speranza, è trapianto vitale, è espressione di quella Relazione che trascende la persona, ogni persona, rendendola unica e preziosa, qualunque sia la sua condizione”.

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