22-05-2023 ore 20:14 | Rubriche - Medicina e salute
di Claudia Cerioli

Asst Crema, il Cra si sposta nella palazzina dell’ospedale a causa dei lavori di via Teresine

Muri colorati e pronti ad accogliere gli utenti: da oggi la comunità riabilitativa ad alta assistenza, che eroga servizi residenziali per pazienti con patologie psichiatriche, si è ufficialmente trasferita al terzo piano della palazzina di neurologia ed oncologia di Asst Crema. Ciò al fine di consentire i lavori di incremento del livello di sicurezza antincendio e contestuale ampliamento e ristrutturazione del presidio di via Teresine, destinato poi ad ospitare il servizio dipendenze e la neuropsichiatria infantile. Le persone ospitate dalla comunità riabilitativa ad alta assistenza, che al momento troveranno accoglienza nel reparto del polo ospedaliero, verranno, al termine del progetto, ospitate nella nuova palazzina per la riabilitazione psichica integrata che sorgerà a sud dell’elisuperficie.

 

Attività lavorative e ludiche

“Quella presso il polo ospedaliero – spiega il direttore socio sanitario Diego Maltagliati – è una sistemazione provvisoria per definizione. Sappiamo che, per la natura del servizio, il polo ospedaliero non si addice alla C.r.a, ma è necessario per godere in futuro di spazi migliori, più belli e quindi adeguati alla cura di patologie complesse come quelle psichiche. Siamo certi, inoltre, che le equipe sapranno fare un ottimo lavoro per regalare agli utenti, anche in questa fase di cambiamento, la migliore condizione di benessere”. “Ci teniamo a dirlo da subito – spiega la coordinatrice infermieristica Emanuela Schiavini: al terzo piano della palazzina finisce l’ospedale e inizia la vita della comunità riabilitativa ad alta assistenza”. La vita di una comunità, appunto. “Qui – precisa la responsabile del servizio Nori Donarini – non indossiamo la divisa ospedaliera. Facciamo in modo che gli utenti possano consolidare rapporti con il contesto d’appartenenza e la loro rete familiare per un rapido reinserimento in società”. La quotidianità è scandita da attività lavorative, scolastiche o ludiche, per risvegliare abilità che sono andate perse o per scoprirne di nuove.

 

Muri colorati

E così l’attività di arteterapia oppure di danza ed espressione corporea, divengono l’occasione per esprimersi, ascoltarsi. Riscoprirsi. “Ogni persona viene coinvolta attivamente nel proprio percorso terapeutico individualizzato al fine di consolidare autonomie”. Diverse sono le proposte rivolte agli utenti, elaborate in collaborazione con alcune realtà territoriali. “Per natura – spiega l’educatrice Sabrina Galvani – lavoriamo in collaborazione con alcune realtà del sociale, per esempio la Caritas o il centro di riabilitazione equestre. Operiamo ogni giorno in rete con il territorio. Ed è fondamentale che questa caratteristica resista, per il bene delle persone che ospitiamo, anche oggi, in questa nuova collocazione”. Nonostante il trasloco e gli ultimi oggetti da riordinare, i colori e la creatività non mancano. “Voglio dire grazie a tutta l’equipe della comunità riabilitativa ad alta assistenza: ciascuno di loro ha rappresentato un prezioso sopporto in un momento così importante e delicato per la nostra struttura. Da domani cominceremo ad abitare questi nuovi spazi, con il medesimo intento: regalare colori e benessere a chi sta vivendo un momento difficile. Insieme, possiamo” chiude Schiavini.

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