22-01-2021 ore 18:30 | Rubriche - Medicina e salute
di Andrea Galvani

Grave disabilità e Covid: fra timori e voglia di futuro, l'esperienza del centro diurno Il sole

Il centro diurno Il sole di via Desti accoglie persone tra i 18 ed i 65 anni con grave disabilità e notevole compromissione delle autonomie nelle funzioni elementari. Gli iscritti sono 27 ma i frequentanti sono 22. L’ente titolare dell’accreditamento del Cdd (da gennaio 2011) è l’azienda speciale consortile Comunità sociale cremasca, mentre la Cooperativa sociale società dolce è l’ente titolare della gestione tecnico organizzativa. Chiara Tedoldi è la coordinatrice del servizio. Ci spiega che “tre utenti vivono in comunità socio sanitarie e per il momento non hanno la possibilità di raggiungerci. Altre due famiglie hanno preferito non usufruire del servizio”.

 

I timori

La paura è ancora forte e ciascuno l’affronta come può: “La frequenza è alternata. Per alcuni tre giorni, per altri quattro giorni la settimana”. È molto importante che gli utenti abbiano la garanzia di un trasporto, fornito da Enti incaricati dai comuni di residenza. Durante il lockdown dello scorso anno i contatti le famiglie non si sono interrotti del tutto. Il centro è stato chiuso con un’ordinanza sindacale. Alla riapertura di giugno un piccolo gruppo di 10 persone ha ripreso le attività. Non è stato facile riprendere il filo. Gli utenti hanno dovuto affrontare giornate lunghe, vuote. La signora Antonella Calzi è la referente delle famiglie del centro. Accarezza la figlia Miriam, ci confida delle sue fragilità. Ci spiega che un periodo non l’ha portata nella struttura, non aveva paura di mandarla al centro, “ma di uscire di casa, per la situazione che c’era”. Però “il personale del centro ci ha dato la possibilità di avere a casa degli educatori”. In una situazione di emergenza è stato fatto il possibile.

 

Il prossimo futuro

Ora la situazione è decisamente migliore, “tenendo le mascherine e lavandosi più spesso le mani”. Anche la consapevolezza è differente. Sono iniziati anche i tamponi rapidi. Viene seguita ogni precauzione possibile per limitare i rischi. In tutti c’è una grande voglia di poter tornare a svolgere attività di arte terapia e musicoterapia. Di poter effettuare qualche uscita. Di nuovo insieme. Condividendo i propri spazi. Facendosi forza l’uno con l’altra e sostenendosi nei momenti di difficoltà per poter vivere una vita piena. Riscaldati dai raggi del sole.

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