21-09-2020 ore 20:23 | Rubriche - Medicina e salute
di Andrea Galvani

Crema. Covid19: Alessia Edallo e il ricordo di quei 100 giorni da non dimenticare mai

“Non voglio e non posso dimenticare tutti quei pazienti disorientati, terrorizzati, allontanati dai loro cari. Soli spesso nel dolore, spesso anche nella morte”. La presentazione del volume 100 giorni nella corsia di pneumologia è uno degli eventi più toccanti e profondamente umani degli ultimi mesi. Sensazioni, aneddoti e riflessioni si susseguono in un crescendo emotivo. Senza finzioni. Come ricorda il sottotitolo degli ‘appunti sparsi’ della pneumologa Alessia Edallo, l’obiettivo è non dimenticare. Chi ha lavorato in prima linea non potrà mai farlo. Vive ricordando, cercando di far spazio all’enormità di quei momenti. Spesso gli ultimi, per troppe persone.

 

Chiamati a lottare

“In Lombardia si fa scempio verbale della sanità pubblica; la maggior parte della gente crede che un servizio che non richiede pagamento non ha valore. Prevale il nostro lato di figli, fratelli, genitori chiamati alla lotta a cui eravamo impreparati pur dopo 20 anni di guerra alla malattia, alla morte, alla sofferenza”. La lettura di Alessia Parolari mette i brividi: ad ogni capoverso appare più evidente la straordinarietà della vita. Tra la musica di Gio’ Bressanelli fanno capolino i giochi appassionati dei bambini e un cane, in cerca di una carezza e di un sorriso. La pioggia, quasi indifferente, fa brillare il coraggio di chi ha messo a nudo se stessa. Ha posato il camice con delicatezza e ha regalato l’intimità di un ricordo impossibile a chi avrebbe dato la vita per passare anche solo un ultimo istante con le persone amate. Il ricavato del libro, autoprodotto, sarà interamente devoluto all’associazione di volontariato Atim di Alice Campari. Sosterrà progetti a favore di realtà disagiate del nord dell’Uganda, nelle città di Gulu e Lira.

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