“Fornire un aiuto concreto nell’affrontare la condizione della vecchiaia nella sua globalità con uno spirito di innovazione, evidenziare le policronicità presenti e rivedere criticamente la polifarmacoterapia suggerita ai pazienti, frutto della somma aritmetica delle terapie proposte dai vari specialisti”. Queste le finalità dell’ambulatorio geriatrico di Asst Crema, condotto dallo specialista Luca Grossi, presso i poliambulatori esterni al presidio ospedaliero di Crema e presso la casa di comunità di via Gramsci. “La geriatria – spiega Grossi- deve tenere conto della diversa importanza da assegnare alle varie patologie ed attribuire priorità, pur valutando la persona nella sua globalità. E deve sforzarsi di razionalizzare la polifarmacoterapia, che, se non adeguatamente gestita, rappresenta uno dei fattori di rischio per la fragilità e la disabilità”.
‘Innovazione nella cura’
L’avvio di questo ambulatorio è anche “il tentativo di investire in novità, di innovare nelle cure. Nel trattamento del paziente geriatrico si fanno spazio anche soluzioni parafarmacologiche. Mi rendo conto sia un terreno spinoso, nel quale credo, però, sia utile spingersi per cogliere la sfida, per coltivare la capacità di integrare la farmacologia strettamente intesa con la parafarmacologia. È il caso della cannabis medica, che oltre ad essere usata in ambiti storicamente codificati quali la gestione del dolore o le malattie neurodegenerative, può essere impiegata in ambito geriatrico per controllare le turbe del comportamento di una persona con demenza”. L’ambulatorio, cui si accede con impegnativa per prima visita geriatrica, è attivo presso i poliambulatori esterni di Largo Dossena, il lunedì pomeriggio dalle 14.15 alle 18 e nel presidio di via Gramsci il martedì e il mercoledì dalle ore 9 alle ore 12.
Valutazioni domiciliari
“Ora le prestazioni erogate nei poliambulatori e nel presidio di via Gramsci si sovrappongono per quasi il 70 per cento, ma inizialmente l’attività presso la casa di comunità era nata a supporto della commissione medico legale. Ad oggi è attivo un percorso che prevede che la commissione possa rivolgersi a me affinché valuti in modo oggettivo il grado di fragilità degli utenti che chiedono indennità di accompagnamento”. Grossi opera anche valutazioni domiciliari. “Vengo coinvolto con vari inneschi: dall’equipe multiprofessionale del Punto unico di accesso, dietro sollecitazione dei medici di medicina generale, oppure valuto pazienti per l’ottenimento della misura B1 rivolta a disabili gravissimi o ancora seguo dal punto di vista clinico e terapeutico utenti segnalati dai servizi sociali dei comuni. In tutti i casi, il tentativo è quello di arricchire l’azienda ospedaliera di un’attività importante e di buon livello per assicurare una corretta diagnosi geriatrica ed una buona qualità di vita anche nella fase dell’invecchiamento”.