21-05-2021 ore 17:30 | Rubriche - Medicina e salute
di Gloria Giavaldi

Spettro autistico, tante sfumature diverse raccontano l'unicità: 'rispettare l'individualità'

Lo sguardo che fugge, le parole che escono piano, il silenzio che spesso vince, il desiderio di isolarsi. L'autismo, o meglio, i disturbi dello spettro autistico, nel senso comune si raccontano così. Poche convinzioni diffuse non possono bastare a descrivere modi di essere così diversi. Così unici. Come ha spiegato Alessandra Foppa Pedretti, responsabile dell'unità operativa di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza dell'Asst Crema e referente dell'equipe autismo, durante un incontro di formazione con il personale scolastico del territorio: “negli ultimi anni sono aumentate considerevolmente le diagnosi di disturbo dello spettro autistico: sono aumentati i casi legati alle difficoltà di sviluppo, problemi comportamentali e di linguaggio”. Sono cambiati i criteri diagnostici: “Il quadro dello spettro oggi include, per oltre il 70 per cento, soggetti con sviluppo atipico senza disabilità intellettiva”.

 

Diagnosi in aumento

Le persone autistiche in Italia oggi sono l'uno per cento della popolazione. Secondo l'Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico si registra una persona autistica ogni 77 nella fascia compresa tra i 7 e i 9 anni. In base ai dati forniti da Angsa Italia negli Usa è autistica una persona su 54, in Europa una ogni 89. Tra i motivi dell'incremento anche un evidente miglioramento nell'accesso ai servizi per diagnosi precoci. È aumentato lo screening dello sviluppo psicologico compiuto in età prescolare. Oggi si registra una maggiore consapevolezza della condizione autistica tra sanitari, genitori, insegnanti. “Circa l'influenza da parte di alcuni fattori ambientali, fermo che la neurodiversità resta biologicamente determinata, il dibattito è ancora aperto”.

 

Lavorare in rete

Per una diagnosi precoce ed un intervento tempestivo “è fondamentale la collaborazione con le scuole. In questi anni è aumentata l'attenzione delle insegnanti e delle educatrici nel primo inserimento in contesti sociali”. Prosegue anche la collaborazione con i pediatri di base mediante l'uso di un programma web per lo screening dell'autismo durante i bilanci di salute dai 18 ai 24 mesi. Una diagnosi precoce è alla base di una strategia di trattamento elaborata in rete sin dall'età prescolare del bambino per consentire la scoperta di nuove competenze. L'intervento psicoeducativo cognitivo- comportamentale, che intende favorire il pieno sviluppo del bambino, “deve estendersi a tutti gli ambiti di vita , accogliendo le caratteristiche individuali” per garantire a ciascuno una buona qualità di vita ed una piena integrazione in diversi contesti.
 

Priorità diverse

Perché ognuno è diverso. “Diversamente da quanto avveniva in passato – interviene la psicologa Mara Patrini – oggi si parla di disturbi dello spettro autistico per indicare condizioni differenti, anche se vi sono dei tratti comuni. Rispetto allo sviluppo sociale, ad esempio, le persone autistiche faticano a capire emozioni altrui ed hanno una minore capacità imitativa. Avendo un'organizzazione atipica, filtrano in modo diverso gli stimoli dell'ambiente: hanno una gerarchia di priorità rovesciata dove prevalgono gli stimoli non sociali”. Sul versante della comunicazione, si distingue tra persone autistiche verbali e non verbali, ma “non tutti i bambini non verbali sono autistici” precisa Marco Tadini. Altri aspetti da indagare sono “gli interessi, spesso ristretti e ripetitivi, la presenza di anomalie nella processazione sensoriale ed un proprio stile cognitivo”.

 

'L'autismo non è una malattia'

Questi sono solo alcuni “aspetti peculiari”, ma il concetto deve essere chiaro: l'autismo non è una malattia. “È necessario uscire dalla situazione medicalizzata di patologia per comprendere ed abbracciare questa condizione”. Per farlo, secondo Foppa Pedretti “bisogna fare cultura dei disturbi dello spettro autistico, incrementando la conoscenza ed il rispetto di questo funzionamento, semplicemente ascoltando chi lo vive tutti i giorni”. L'evento, organizzato in collaborazione con l'unità operativa di psicologia clinica, ha ottenuto una buonissima adesione. Per questo verrà riproposto, sempre in modalità smart, lunedì 14 giugno alle ore 17.

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