21-03-2021 ore 09:38 | Rubriche - Comunicazioni ai cittadini
di Claudia Cerioli

Lombardia: l’Avis cerca donatori di plasma con l'aiuto delle amministrazioni pubbliche

Il plasma ora, complice la pandemia Covid, è diventato oro. Prezioso quasi più del sangue. Per questo l’Avis regionale sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione alla donazione. In collaborazione con Anci Lombardia e Anci Lombardia Salute. La campagna coinvolge le sedi territoriali di Avis, i comuni, le agenzie di tutela della salute (Ats) e le aziende socio-sanitarie territoriali (Asst). l’obiettivo è arrivare a una maggiore consapevolezza sull'importanza di donazioni sicure e controllate di plasma per perseguire l'obiettivo dell'autosufficienza nazionale, escludendo il ricorso al mercato, che oggi per il plasma rappresenta il 25-30 per cento. Oscar Bianchi presidente di Avis Lombardia evidenzia l’importanza di essere donatore. “Significa rispondere a un bisogno quotidiano. Fondamentale il ruolo di Avis nella raccolta del plasma. Andare in carenza significa mettere a rischio migliaia di vite umane. La diminuzione della produzione di farmaci plasma derivati porterà con sé un conseguente aumento dei prezzi. Per questo l’Italia deve perseguire l’obiettivo dell’autosufficienza interna escludendo il ricorso al mercato, che oggi per il plasma rappresenta il 25-30 per cento”.

 

Il ruolo delle amministrazioni

Fondamentale il ruolo delle sedi territoriali di Avis che quotidianamente si occupano di verificare i requisiti che attestino le buone condizioni fisiche dei donatori. Da qui l’idea di realizzare una partnership con Anci Lombardia. L’associazione si unisce con responsabilità e convinzione all’appello per sensibilizzare i cittadini a donare. Le amministrazioni, punto di riferimento per i cittadini, faranno la loro parte. Donare il plasma è un servizio importante per la comunità. I donatori periodici di Avis sono controllati e sottoposti ad accurate visite mediche. Per questi non è necessaria la procedura di ‘inattivazione virale’ indispensabile per il plasma raccolto in deroga, cosa che accade ad esempio in altre strutture, limitando poi l’utilizzo del plasma così trattato che non può più essere inviato alla produzione industriale di plasma derivati.

 

Donazioni in calo

Parlando di plasma non si può tralasciare quello iperimmune, proveniente cioè da pazienti guariti da Covid 19. È importante anche per queste categorie rivolgersi ad Avis, che collabora con le strutture trasfusionali di riferimento, per garantire, con la massima efficacia, la qualità e sicurezza del plasma raccolto. Nel 2020 si è assistito ad un calo delle donazioni dopo anni di crescita in linea con gli obiettivi del piano nazionale. È necessario quindi impegnarsi ancora di più nel perseguire l’obiettivo dell’autosufficienza interna, minimizzando il ricorso al mercato sostenendo il significato etico, sanitario ed economico pubblico, non commerciabile, del plasma raccolto tramite donazione volontaria, periodica.

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