La passione missionaria di Giovanni XXIII. Intervista esclusiva a padre Pifferi, superiore della casa del Pime di Sotto il Monte. Il video
Nel mese di ottobre si sono ricordati tanti avvenimenti legati al beato papa Giovanni XXIII: giovedì 4 il suo pellegrinaggio a Loreto, il giovedì successivo, l'11, l'inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II, fatti che si sono verificati 50 anni orsono. Oggi e domani la Chiesa celebra la giornata mondiale delle missioni, con preghiere e raccolta di fondi per sostenere l'opera dei missionari sparsi in tutto il mondo. Per accompagnare questa celebrazione, abbiamo intervistato padre Marco Pifferi, superiore della casa del Pime di Sotto il Monte.
Il Pime L'istituto per la formazione dei missionari aderenti al Pime e per il loro riposo al rientro dai luoghi di missione è stato donato da papa Roncalli che nel 1963 ha benedetto la prima pietra e avrebbe desiderato venire a Sotto il Monte per inaugurarlo. Purtroppo la morte gli ha impedito questa visita tanto attesa e desiderata. In questi anni sono passati molti giovani, che si sono preparati per compiere la missione loro affidata.
I sette missionari L'attuale crisi di vocazioni ha portato i responsabili dell'istituto alla chiusura, una decisione molto sofferta, lasciando 7 missionari anziani a dirigere la chiesa, unica dedicata al beato papa Giovanni, ad accogliere i numerosi pellegrini provenienti da tutto il mondo per visitare i luoghi natali del 'papa buono'. I missionari custodi di questi luoghi sono sempre disponibili al dialogo, all'ascolto e forieri di validi suggerimenti per tutti i problemi loro confidati.
La fiera a Crema In occasione della giornata missionaria, la comunità della parrocchia della Cattedrale organizza una fiera con i prodotti delle monache trappiste di Valserena, in provincia di Pisa. In via Forte, oggi sabato 20 ottobre dalle 16 alle 19.30 e domani dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20, sarà possibile acquistare saponi vegetali, saponette profumate, creme idratanti e nutrienti, olio, cioccolato e marmellate. Il ricavato sarà devoluto alle missioni in Siria, dove vive ad Aleppo una comunità di queste monache. Invitate dalla Santa Sede a lasciare il Paese in guerra, hanno preferito rimanere a condividere le sofferenze della popolazione.