19-12-2018 ore 19:16 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Alvaro Dellera

Un fatto di ambiente. Nel cremasco l’uccello dagli occhi di ghiaccio: la taccola verso sud

Chissà se Dario Argento vorrà prendere spunto da questo uccello dagli occhi di ghiaccio per ampliare al sua trilogia di film horror dedicata agli animali. Dopo l’uccello dalle piume di cristallo, il gatto a nove code e quattro mosche di velluto grigio chissà che ispirandosi agli occhi magnetici della taccola non nasca veramente una quarta opera. Del resto, come riporta la cronaca, Crema è ormai location ideale per film e spot pubblicitari di alto livello. Le taccole euroasiatiche (Corvus monedula), corvidi onnivori di dimensioni modeste, in questi giorni stanno occupando alcune nicchie cittadine e di periferia. Non si erano mai spinte così a sud nel Cremasco. Per anni sono rimaste semistanziali nell’alto Cremasco da Rivolta d’Adda fino a Vailate e Farinate; al calar del sole alcune decine di individui si riuniscono in dormitorio. Poche per la verità, ma quanto basta per sentire il loro tipico vociare e scoprirle, in compagnia dei corvi neri, sui campi brinati di questi giorni attorno a Crema.

 

Campanili e torri medievali

Oppure al crepuscolo aggirarsi nei pressi del campanile nella frazione di san Bernardino. Sono corvidi particolarmente amanti di campanili, torri ed edifici medievali, legati spesso a luoghi urbani frequentati dai piccioni torraioli ai quali predano con facilità le loro uova. Con la loro predazione alimentare si possono definire ottimi regolatori della specie, contenendo così l’espansione stessa dei piccioni. Gli occhi tondi e magnetici, l’iride azzurro argenteo, tenue e trasparente ed una pupilla nera sono la caratteristica unica e singolare di questo uccello dagli occhi magnetici e dalla piume nero cangianti. Forse bastano questi caratteristici e semplici aspetti per un nuovo ciak si gira?

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