19-06-2022 ore 17:08 | Rubriche - Motori
di Denise Nosotti

Panda a Pandino, sono 939 le auto partecipanti al raduno internazionale vetrina per il paese

Superato abbondantemente il numero di veicoli accorsi per il raduno 2019, l’ultimo prima della pandemia. All’epoca le Panda a Pandino erano 695. Del paese dell’alto cremasco si sono raggiunte le 939 unità prevenienti da tutta Italia ed Europa: tra i partecipanti anche un equipaggio di Porto, in Portogallo. Il raduno, ricordiamo, è iniziato sabato 18 e proseguirà fino al tardo pomeriggio di oggi. Sullo sterrato del castello visconteo, così come nella piazza dei caduti, le famose auto del marchio Fiat hanno sostato per dare la possibilità a partecipanti e curiosi di ammirare modelli di tutti i tipi e di tutte le epoche. Da quelli degli anni ’80 con tanto di adesivi in voga all’epoca, fino a quelle più moderne (e costose) del nuovo millennio. Grande la soddsfazione per gli organizzatori dell'associazione nata nel 2016, a partire dal presidente Alessandro Baiocchi e dal suo vice, Francesco Pino: "un ottimo risultato raggiunto grazie anche ai volontari del comune, dell'associazione Carabinieri e alla Protezione civile". Il ricavato della manifestazione sarà devoluto alle associazioni di volontariato pandinesi.

 

Quasi 3000 persone in paese

Sul palco si è alternata tanta buona musica, mentre i punti ristoro erano offerti dai locali e dai commercianti del paese. Soddisfatta per questo esito dell’iniziativa l’amministrazione comunale di Pandino guidata dal sindaco Piergiacomo Bonaventi. Ha dichiarato: “non è un appuntamento solo per il nostro territorio, ma per tutta la regione. Ci sono veicoli che provengono da ogni parte della Lombardia e non solo. L’idea è nata sei anni fa da un gruppo di amici appassionati proprio di Fiat Panda. Ora ci troviamo a fare un raduno con quasi mille veicoli, alcuni dei quali molto particolari, e con un indotto di circa tremila persone che hanno transitato in queste due giornate. È un tassello in più per far conoscere Pandino. Il raduno, che si era fermato due anni fa causa Covid, è ripreso più forte che mai e si aggiunge all’intitolazione del paese, da parte dell’Onaf (organizzazione nazionale assaggiatori formaggio) di ‘città del formaggio’.

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