Festa di San Giuseppe, patrono della chiesa universale. Con gesti umili e semplici oggi papa Francesco inizia il suo ministero
Quando il 5 gennaio 1964 Paolo VI, primo pellegrino in Terrasanta si fermò a Tagba, luogo delle sette sorgenti, baciando la pietra che ricorda la triplice richiesta d'amore a San Pietro espressagli da Gesù con il compito di pascere i discepoli del maestro, volle che non si chiamasse più luogo del primato, ma del conferimento del servizio pastorale ai successori di Pietro.
La preghiera
Da allora i papi iniziano il loro ministero con la celebrazione della santa messa senza alcun segno di potere mondano - la tiara, il trono - ma con due segni molto semplici ed eloquenti: la preghiera sulla tomba dell'apostolo Pietro sotto l'altare della confessione dove riceve il pallio, una fascetta con alcune croci rosse e confezionata con la lana degli agnelli benedetti il giorno di Sant'Agnese, il 21 gennaio. Ciò richiama il compito del pastore che mette sulle spalle la pecorella smarrita e ritrovata con gioia.
L'anello pescatore
Al dito del papa viene poi messo l'anello pescatore, che porta l'immagine di San Pietro, con il quale si autenticano tutti gli atti pontifici. Per espresso desiderio di papa Francesco, questo anello non sarà più d'oro ma, come volle Paolo VI d'argento dorato. Sarà portato infine l'evangelario, per indicare la missione del vescovo di Roma di annunciare la parola di Gesù a tutti gli uomini, in comunione con tutte le chiese del mondo.
Il patriarca di Costantinopoli
Per la prima volta sarà presente Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli, a significare la fraternità delle chiese, fondate da due fratelli, Pietro e Andrea. Per ovvie ragioni non saranno presenti i protestanti, che negano ogni dimensione gerarchica nella chiesa. Spiace che non siano presenti gli anglicani, che pure hanno l'episcopato, per ragioni politiche che contrappongono l'Inghilterra e l'Argentina per la famosa questione delle isole Falkland.
Il padre in ogni famiglia
E' significativa che questa celebrazione si svolge nella festa di San Giuseppe, patrono della chiesa universale, come auspicio che il papa rappresenti la paternità di Dio presso tutti gli uomini, come anche i gesti semplici voluti dal papa ben si addicono alla testimonianza di Giuseppe, che il vangelo ricorda per la sua semplicità, povertà e laboriosità. Accanto a questa paternità verso Gesù vissuta da Giuseppe, presentata dal papa all'inizio del suo ministero, è consolante ricordare tutti i papà delle nostre famiglie, che sono un segno della dolcezza misericordiosa di Dio.