18-11-2024 ore 08:15 | Rubriche - Musica
di Angelo Piccolo

La cremasca Giada Romanenghi è stata ammessa all'accademia del teatro alla Scala

“Devo ancora realizzare il tutto, è stato davvero inaspettato!”, sono le prime parole di Giada Romanenghi, classe 2005, ammessa all’Accademia del teatro alla Scala. Laura Di Santo, responsabile dell’ufficio stampa del teatro san Domenico ha intervistato la giovane musicista, allieva del corso di alto perfezionamento di ottavino, tenuto dal maestro Francesco Guggiola al Civico istituto musicale Folcioni di Crema. “Sono figlia d’arte: mia mamma insegna flauto all’istituto Folcioni, mio padre insegna percussioni al conservatorio di Bolzano, mio fratello suona la batteria e mia sorella il flauto.”

 

Gli studi di Giada Romanenghi 

Un talento vero e proprio, tanto che Giada si è laureata con due anni di anticipo, frequentando sia il Liceo musicale che il conservatorio in contemporanea. A luglio 2024 ha eseguito sia la maturità sia la laurea in flauto ottenendo la votazione di 110 e lode. “Ho iniziato a suonare il pianoforte a cinque anni. Poi, su consiglio di mia mamma, ho provato il flauto e mi sono innamorata di questo strumento. Ho frequentato le scuole medie a Romanengo perché erano ad indirizzo musicale e ho cominciato in quel periodo a partecipare ai concorsi, ottenendo da subito ottimi riscontri. Ho frequentato i primi due anni delle superiori al liceo musicale di Bergamo, mentre per il triennio mi sono spostata a Montisola per poter frequentare in contemporanea sia il liceo musicale che il conservatorio di Darfo Boario Terme, sede distaccata di Brescia.”

 

L’ingresso all’accademia meneghina

“Lunedì ho fatto l’audizione per l’Accademia teatro alla Scala. Eravamo in 50, anche dall’estero. I posti disponibili erano solo tre, due per il flauto e uno per l’ottavino che ho vinto io. Sono la più giovane tra gli ammessi che vanno dai 19 ai 26 anni. Per me era un sogno, sono davvero contenta. Sono stata ammessa per il biennio 25/26, inizierò a gennaio. Sarò in tournée in giro per il mondo, potrò esibirmi alla Scala e farò lezioni con le prime parti dell’orchestra.” 

 

Il percorso formativo

Il progetto formativo dell’orchestra dell’Accademia teatro alla Scala accompagna giovani musicisti alla futura carriera professionale offrendo loro, nell’arco di un biennio, una preparazione completa sul repertorio sinfonico, operistico e di balletto. Il programma didattico prevede esercitazioni orchestrali (Pietro Mianiti, docente principale) e di ensemble (Marco Angius, docente principale), lezioni individuali di strumento, musica da camera e prove a sezioni tenute dalle prime parti dell’orchestra del Teatro alla Scala. A ciò si affianca un’intensa attività artistica, in Italia e all’estero, sotto la guida di alcuni fra i più autorevoli e rinomati direttori d’orchestra del mondo, spesso in collaborazione con gli altri complessi artistici della scuola scaligera, dai solisti dell’accademia di perfezionamento per cantanti lirici al coro ai danzatori della scuola di ballo. L’orchestra ha l’opportunità di esibirsi in primis al Teatro alla Scala, che non solo la ospita annualmente per un’opera inserita nel cartellone, ma la chiama anche per alcune produzioni del corpo di ballo e per numerosi concerti.

 

Avanti con gli studi

Gli studi ovviamente continuano: in conservatorio è seguita da Massimiliano Pezzotti, al Folcioni da Francesco Guggiola per il corso di alto perfezionamento in Ottavino e dal primo flauto al Teatro Alla Scala, Marco Zoni, a Salsomaggiore dove sta seguendo un altro corso di alto perfezionamento. “Il Maestro Francesco Guggiola è una persona molto umile, sprona gli allievi e li aiuta a fare sempre meglio. Con lui ho imparato a suonare l’ottavino. Lo suono già da dieci anni perché faccio parte della banda di Fontanella, ma solo grazie al suo corso che tiene al Folcioni l’ho perfezionato”.

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