Non capita spesso di finire sulla Enciclopedia Italiana della Treccani. Anzi non capita quasi mai! Sia perché le appendici alla prima edizione (e sono ormai nove) vengono pubblicate ogni dieci anni; e poi perché ce ne vuole di intelligenza e di inventiva per essere ammesso a tal consesso. Ed ora succede ad un cremasco: a Marco Ermentini, architetto, e al suo restauro timido. Cito da pag. 312 della nona appendice della Treccani MMXV: "... Emerge con forza il tema della integrazione fra conservazione (questa è la parola attenzionata) e sostenibilità ambientale. Da qui anche l'attenzione alla ricerca del bello, presente per esempio nel brutto delle periferie urbane (Renzo Piano con il suo gruppo di lavoro denominato G124 sul tema del rammento urbano ... parallelamente all'attenuazione dell'invadenza di molti restauri a favore di una più rispettosa e meno dispendiosa, anche in termini energetici e materiali, conservazione, attuata tramite virtuose pratiche di restauro timido (Ermentini 2010). Il fondamentale criterio del minimo intervento - valido sopratutto nel restauro - viene qui riconosciuto come non solo valido, ma del tutto preferibile. È viene anche giustamente riconosciuto il merito a Marco Ermentini, inventore del restauro timido e cremasco di valore.