17-10-2017 ore 19:19 | Rubriche - Medicina e salute
di Rebecca Ronchi

Crema. Cure palliative per migliorare la vita. Defendi: “il paziente si può sempre curare”

Sia a livello nazionale sia nel Cremasco, le Cure palliative rappresentano una realtà molto diffusa. A livello locale il servizio riunisce l’insieme degli interventi integrati e coordinati per garantire la continuità assistenziale del malato, dall’ospedale al suo domicilio. L’importanza del servizio è universalmente riconosciuta, sia per le possibilità di sollievo sia per il miglioramento della qualità di vita che possono offrire ai malati, inguaribili ma sempre curabili. Abbiamo approfondito l’argomento con Sergio Defendi, responsabile dell’Unità operativa di Cure Palliative dell’Asst di Crema.

 

Come sono strutturate le cure palliative nel Cremasco?

“La Rete offre diversi servizi. Anzitutto la consulenza specialistica palliativa, erogata dall’Asst di Crema, dalla Fondazione Benefattori Cremaschi, e dalle Residenze sanitarie assistenziali del territorio convenzionate con l’Ospedale Maggiore. L’Unità operativa Cure palliative dispone inoltre di un ambulatorio ed eroga servizi di assistenza di cure palliative domiciliare e di presa in carico degli assistiti a domicilio. L’hospice della Fondazione Benefattori offre infine la possibilità di degenza per persone non assistibili a domicilio”.

 

Che tipo di pazienti vengono assistiti?

“Le cure palliative si rivolgono a pazienti con qualsiasi malattia evolutiva e cronica in fase avanzata, quindi non solo affetti da malattie oncologiche ma anche neurologiche, respiratorie, cardiologiche. Nel 2016 abbiamo assistito al loro domicilio 290 pazienti oncologici e 51 con altre patologie; abbiamo effettuato 783 consulenze per pazienti ricoverati nei vari reparti ospedalieri, seguito 10 malati in ambulatorio e 250 in Hospice. Nel 2017 i dati evidenziano che l’attività è in crescita”.

 

Quali sono gli obiettivi?

“Quello principale è migliorare la qualità della vita sia dei malati, che si trovano ad affrontare i problemi associati a malattie inguaribili, sia delle loro famiglie, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza con l’identificazione precoce e l’ottimale trattamento del dolore, degli altri sintomi come nausea, vomito, difficoltà di respirazione ed altro ancora. Il supporto riguarda anche le problematiche di natura psicosociale e spirituale. Purtroppo ancora oggi una minoranza associa l’idea delle cure palliative come quelle effettuate nelle ultime ore di vita. Questa idea, sbagliata, contribuisce anche ad alimentare il modo di pensare per cui poco dopo le cure palliative il paziente muoia”.

 

Invece?

“Il decesso sopraggiunge una volta che la malattia inguaribile avrà fatto il suo naturale decorso. Una cosa è certa: se prima della nostra presa in carico la malattia approderà ad una fase molto avanzata, al paziente mancherà un’assistenza che avrebbe potuto tutelarlo e offrirgli una buona qualità di vita. Al contrario, un paziente libero dal dolore e da sintomi disturbanti potrà vivere relazioni importanti con i propri cari. Molte ricerche dimostrano inoltre che in alcuni casi il sollievo delle cure palliative porta ad un prolungamento della vita, in condizioni migliori. La conferma deriva dal fatto che molti familiari di pazienti che hanno sperimentato questo tipo di assistenza rimpiangono di non aver attivato prima le cure palliative”.

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