Colori, profumi, emozioni. Sono queste alcune delle sensazioni suscitate dall'orto-giardino terapeutico del reparto di Riabilitazione Neuromotoria di Rivolta d'Adda, che scopriamo insieme a Marina Bonomi, terapista occupazionale, promotrice dell'iniziativa. Al progetto partecipano Emanuela Schiavini, coordinatrice infermieristica, Liborio Di Leonardo, Oss, tutti in servizio presso la strattura sanitaria rivoltana.
Di cosa si tratta?
Gli ospiti ricoverati nel reparto di Riabilitazione Neuromotoria di Rivolta d'Adda, all'interno del percorso di terapia occupazionale, possono svolgere attività di garden therapy cioè seminare, coltivare e accudire piccole piantine messe a dimora in appositi contenitori.
Come si svolge l'attività?
Attualmente l'attività viene svolta solo nell’ambito e nella stanza della terapia occupazionale ma, appena ci saranno le risorse disponibili, verrà avviato un vero e proprio progetto a cui parteciperanno - oltre alla stessa terapista occupazionale - anche infermieri ed OSS del reparto. Il giardino quindi sarà accessibile anche ai pazienti in carrozzina o con disabilità fisiche i quali, grazie a speciali vasche per il giardinaggio, potranno partecipare attivamente alla semina delle piante, alla cura e alla raccolta dei frutti.
Che vantaggi può dare?
Va sottolineato che non si tratta semplicemente di un'attività di tipo fisico o occupazionale: il vantaggio maggiore, infatti, deriva dal contatto con le varietà di piante e fiori, scelti appositamente per stimolare la vista, l'olfatto o il tatto, che quindi risvegliano i sensi e, con essi, i ricordi e le emozioni. L’attività permette di svolgere una vera e propria stimolazione cognitiva e fisica perché vengono coinvolti molti aspetti relativi alla riabilitazione, tra i quali l'orientamento nello spazio e nel tempo, la memoria, i processi logici, la valutazione dell'imprevisto, la gestione/facilitazione dell'ambiente, l’organizzazione dei compiti, la manualità fine, la coordinazione bimanuale, la mobilità esterna.
Tutti i pazienti possono partecipare?
L'attività di garden therapy è guidata da personale formato, competente e in modalità mirata ovvero con una individuazione dei pazienti che possono trarne vantaggio a scopo terapeutico. Inoltre, in casi necessari, potranno essere individuati ausili per permettere ai pazienti con disabilità più gravi di partecipare in modo efficiente all'attività, migliorando il loro senso di competenza e la loro soddisfazione.
I pazienti che cosa ne pensano?
L'esperienza di giardinaggio ha riscosso molto successo tra i pazienti che si sentono proiettati in un ambiente familiare - nonostante siano all'interno di un reparto ospedaliero - offrendosi anche volontari per la cura dell'orto, pur senza percepire l'attività e l'esercizio riabilitativo sempre presente. Dicono, per esempio: “Entrare in questa stanza e vedere ogni giorno crescere queste piantine, mi fa sentire a casa”. Speriamo che di poter ampliare sempre di più questa attività e che possa diventare un vero e proprio ‘progetto all'aria aperta’.