16-12-2021 ore 00:00 | Rubriche - Medicina e salute
di Gloria Giavaldi

Vaccino anti Covid ai bimbi dai 5 agli 11 anni: 'sicuro ed efficace, è per il loro bene'

In Lombardia sono cominciate nel primo pomeriggio di giovedì 16 dicembre le inoculazioni del vaccino per i bambini nella fascia d’età 5-11 anni. Da domenica 12 dicembre, giorno di apertura delle prenotazioni, sono già stati assegnati circa 70 mila appuntamenti, pari al 10 per cento degli appartenenti alla fascia 5-11 anni. Tuttavia, al fine di sciogliere i dubbi dei genitori, Regione Lombardia ha organizzato un dibattito sul tema con i più importanti esponenti del mondo scientifico.  L'appuntamento è stato trasmesso sulla pagina Facebook istituzionale nel pomeriggio di oggi. Hanno partecipato Giuseppe Banderali, direttore dell'unità operativa di neonatologia e patologia neonatale dell'ospedale san Paolo di Milano, Raffaele Badolato, direttore del reparto di pediatria degli Spedali civili di Brescia e presidente Società italiana di pediatria sezione Lombardia, Andrea Biondi, direttore scientifico della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma, Maria Antonella Costantino, direttrice dell'unità operativa di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza Fondazione Irccs Ca’ Granda Policlinico di Milano, Alberto Mantovani, direttore scientifico istituto clinico Humanitas. Incalzati da Giulia Gioda, direttore di Mondosanità, hanno dialogato con il direttore generale welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi ed il coordinatore della campagna vaccinale lombarda Guido Bertolaso.

 

Vaccini sicuri

Il messaggio è unanime: bisogna procedere alla vaccinazione dei più piccoli quanto prima. Verrà somministrato il vaccino Pfizer “Equivale – ammette Mantovani – ad allacciare la cintura di sicurezza. I bambini sono più resistenti alla malattia, ma si ammalano”. Secondo i dati resi noti dall'Istituto superiore di sanità fino a novembre 2021 sono stati ricoverati in terapia intensiva 46 bambini nella fascia dai 5 agli 11 anni e 11 di questi sono morti. “Come pediatra – interviene Biondi – dico che non è accettabile che muoiano dei bambini per Covid quando abbiamo lo strumento per evitarlo”. I vaccini disponibili sono “sicuri ed efficaci”. Come spiegato da Mantovani: “proteggono dalla morte e dalla malattia grave. Sono meno efficaci, ma comunque validi, nell'inibire la trasmissione”.

 

Rischi e benefici

I più piccoli vanno vaccinati “non per una valutazione sociale, ma per il loro bene”. I rischi connessi al vaccino sono “le reazioni tipiche ad una vaccinazione: rialzo febbrile, stanchezza, cefalea. Quanto al tema che al momento preoccupa di più, delle miocarditi, non sono stati registrati casi nella fascia dai 5 agli 11 anni. È un rischio che interessa giovani adulti di sesso maschile, comunque in forma lieve”. Quanto ad eventuali danni a lungo termine connessi alla vaccinazione, Biondi e Mantovani sono chiari: “la storia scientifica insegna che i vaccini sono sicuri a lungo termine. Non determinano sterilità o mutazioni genetiche”. Il vaccino è sicuro. “A tal punto che – interviene Badolato – a differenza di altri, viene somministrato anche a soggetti con malattie del sistema immunitario”.

 

Ruolo attivo

Secondo Banderali “il vaccino è un diritto di ogni singolo bambino, non solo per essere tutelati dalla malattia, ma anche per consentire loro di tornare alla normalità”. O di costruire una “nuova normalità scolastica, sociale, sportiva”. “E' anche un modo – interviene Costantino – per consentire ai bimbi di fare qualcosa di attivo in questa situazione complicata”. Durante il lockdown ai più piccoli “è stato attribuito un ruolo passivo: ora anche loro possono fare qualcosa. Questo essere parte attiva aiuta la socialità e protegge la loro salute mentale, abbassa l'ansia. Nei bambini è particolarmente viva la preoccupazione di contagiare le persone vicine e care, la possibilità di vaccinarsi diminuirà la paura”. Particolare attenzione deve essere rivolta ai bambini con disabilità grave: “è utile spiegare loro cosa si andrà a fare, è importante non escluderli ed instaurare con loro un dialogo, se può essere utile, anche con l'uso della comunicazione aumentativa e alternativa”. Al momento la Regione sta lavorando alla possibilità di creare sedute vaccinali più adatte ad accogliere persone con disabilità relazionale, con numeri più contenuti da gestire e tempi più dilatati. Per informazioni contattare la propria Asst.

 

'Vacciniamoci'

La platea di riferimento per la fascia tra i 5 e gli 11 anni si compone di 600 mila ragazzi. “Il nostro obiettivo – spiega Bertolaso – è di vaccinare tutti per fermare il dilagare di questa pandemia”. I dati in altre parti del mondo sono incoraggianti: “in Israele è stato vaccinato il 9 per cento dei bambini dai 5 agli 11 anni. Negli Usa 2 milioni e 700 mila ragazzi hanno completato il ciclo di vaccinazione. Dallo scorso 8 novembre in Lombardia la fascia dai 6 ai 10 anni è quella con il più alto tasso di positività. Bisogna continuare con le vaccinazioni”. Anche Pavesi ha voluto rimarcare la linea “ferma e decisa di Regione, seppur dialogante: vogliamo sciogliere i dubbi con la forza della scienza. Dobbiamo vaccinarci per evitare l'ospedalizzazione e fare in modo che le nostre strutture sanitarie possano concentrarsi anche sulla cura di altre patologie”.

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