Padre Ibrahim Alsabagh parroco della comunità cattolica di Aleppo, invita a “Non dimentica la Siria a causa del grave conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina”. il frate francescano ha scritto una lettera ai fratelli italiani (sarà nel nostro paese dal 24 marzo al 2 aprile), facendo memoria dell’inizio della crisi siriana. Il 15 marzo sono passati undici anni. “Mi vengono in mente tutti i scenari terribili di questa guerra e dei suoi risultati, specialmente la tappa del Covid e dell'embargo iniziato nel 2019, che continua ancora oggi e si manifesta attraverso un deterioramento severo delle condizioni di vita: fame, freddo, inflazione e condizioni abitative nonché igienico - sanitarie molto precarie”.
‘Ferite aperte’
“Con la guerra in Ucraina, si aprono di nuovo le nostre ferite. Le lacrime tornano agli occhi, perché si ripete il dramma del male nel mondo. Si crea un focolaio nuovo, come da noi, per la sofferenza e la morte. Seguiamo con dolore l’avanzare della guerra mentre stiamo vivendo il nostro processo di morte lenta. Preghiamo per un mondo ormai disordinato che perde la sua bussola e va verso la sua autodistruzione”. Poi la situazione economica quotidiana in Siria. “Alcuni giorni prima dell'inizio della guerra, la farina era già scomparsa dal mercato di Aleppo. Con il suo inizio, i prezzi dei generi alimentari sono saliti alle stelle”.
Verso la Pasqua
“Al peggioramento della situazione da tutti i punti di vista, se non arriva la luce, le nostre ginocchia piegate in preghiera la implorano e con il servizio umile, creativo e disinteressato, la rendono presente nella vita di ogni persona”. Poi un riferimento alla Pasqua: “arriva la luce, carissimi, perché Cristo è risorto. La carità è presente ed è molto forte ed efficace. Il cammino della chiesa è una preghiera comune perché ci aiutiamo insieme a continuare questa missione. “Per favore - chiede - non dimenticate la Siria in mezzo a tante preoccupazioni. Non dimenticate l'uomo lasciato nella periferia esistenziale del mondo, qui ad Aleppo”.