ultimo aggiornamento ore 19:19
Il diabete è una patologia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue e dovuta a un'alterata quantità o funzione dell'insulina. “Nel mondo sono oltre 500 milioni le persone affette da questa patologia e si stima che entro il 2040 saranno oltre seicento milioni. Solo in Italia ne sono affette quattro milioni di persone. Un panorama che implica la necessità di intervenire con azioni di prevenzione, oltre che di cura”. Ha introdotto così il pomeriggio Silvia Cecilia Severgnini, responsabile del Centro diabetologico di Asst Crema. In occasione della giornata mondiale del diabete ha organizzato un evento formativo finalizzato a promuovere la prevenzione attraverso l’adozione di stili di vita sani.
Collaborazione con gli studenti
L’evento, dal titolo Diaberitivo, per imparar mangiando si è svolto presso la sala Polenghi dell’ospedale Maggiore di Crema e vi hanno partecipato oltre 60 persone. Come ha evidenziato Severgnini: “Lo scopo è di insegnare al paziente a selezionare alimenti sfiziosi all’interno di una dieta ipoglicemica. Il Diaberitivo è stato preparato dagli studenti dei corsi di tecnico delle produzioni alimentari e operatore della ristorazione del CrForma di Crema, in collaborazione con gli operatori del centro diabetologico. I pazienti assistiti dalla struttura dell’Asst guidata da Severgnini sono ottomila. La maggior parte affetti da diabete di tipo due, quindi non-insulino-dipendenti. È proprio su questi pazienti che occorre lavorare sulla sensibilizzazione.
Formazione e informazione
Il direttore generale Alessandro Cominelli ha aggiunto: “la presa in carico presso il nostro centro antidiabetico è globale, personalizzata ed orientata non solo agli aspetti farmacologici, ma anche educativi. L’iniziativa di oggi (giovedì 14 novembre) sostenuta dalla coordinatrice Silvia Severgnini e da tutto lo staff, oltre a celebrare in maniera originale la giornata mondiale del diabete rappresenta proprio un’azione finalizzata alla formazione e informazione dei pazienti e delle loro famiglie”.
