“Il suo mondo si spiega in un abbraccio”. Non è fatto di distanza, calcoli, tristezze. “Alessandro ci insegna ad apprezzare l’altro”. Anche quando non si conosce, anche quando è circondato dal buio. Poche parole che descrivono un trentenne innamorato della musica e della vita. Un uomo che vive di bellezza e meraviglia “anche se per me resterà sempre un ragazzino”. Lo sussurra, papà Claudio Cieri, mentre fa a botte con il desiderio di parlare e la paura di raccontare troppo. Nato prematuro con un distacco totale di retina ed un ritardo psicomotorio, “Alessandro dispensa sorrisi ovunque ed è sempre felice”.
Prove di coraggio
Vive di quella felicità che non svanisce, che si fa spazio tra l’incertezza, la fragilità e la paura. E vince. “Quando nasce un figlio disabile è come un macigno che piomba dall’alto”. Uno di quelli che travolge, ma non uccide. Perché poi ci si rialza, ammaccati, con le ginocchia sbucciate ed il cuore in frantumi. Con ferite utili a far passare la speranza. “Il buio non consente ad una persona di comunicare con l’esterno. È stato difficile accettarlo, ma io e mia moglie Lisa ci siamo fatti forza”. Hanno iniziato a comunicare con Alessandro, nonostante l’oscurità. “Abbiamo fatto esperienza o meglio abbiamo dovuto fare esperienza e pensare a come tornare a vivere”. A come resistere. “Con Alessandro non ho potuto coltivare la passione per la moto, ma ho imparato a voler bene”.
Legami indissolubili
Ha dato forma al suo essere padre facendo leva sul bello di essere diversi e l’incanto di essere simili. Sempre, anche con Edoardo, il secondogenito. “Abbiamo cresciuto due figli e non c’è stata alcuna diversità: essere padre resterà l’avventura più bella della vita”. Tra i due fratelli ci sono nove anni e un mondo di differenza, ma un legame così forte da distruggere le barriere. “Alessandro aspetta sempre suo fratello sveglio”. Per donargli un abbraccio e per dirgli che, oltre le difficoltà, andrà tutto bene.
Il miracolo della musica
Alessandro lo ha scoperto con la musica e lo canta a tutti. “Ha iniziato a suonare il pianoforte sotto la guida del musicista Francesco Zuvadelli e ora canta nell’Orchestra MagicaMusica, diretta da Piero Lombardi, e nel coro Collegialis Ecclesia di Offanengo e San Carlo in Crema, diretto da Stefano Piloni”. Regala magia al mondo e sorride, abbraccia le note e vola oltre il buio. “Quando canta, la disabilità scompare. Viene applaudito per ciò che fa e per ciò che è”. Per Alessandro la musica è passione. Una passione da coltivare anche tra le quattro mura di casa, all’epoca del Covid. Alcuni video lo ritraggono intento a cantare le canzoni di Cento Passi, il musical dell’Orchestra MagicaMusica che, vista l’emergenza sanitaria, è stato rimandato a data da destinarsi, ma che gli artisti continuano a sognare dedicandogli tempo, sforzi e fatica. Perché la musica lo merita. “La musica ogni volta fa un miracolo, unisce i mondi, le culture”. E le persone. “Ad ogni rumore quotidiano Alessandro associa una nota” e tutto prende vita. “Tutto, perché per Alessandro la musica è essenziale”. Una fedele compagna, uno stimolo, un’amica che lo ha accolto al buio e gli ha fatto scoprire una voce potente e piena di vitale dolcezza. Ma anche un sottofondo fondamentale per tornare presto a danzare con i ballerini del progetto inclusivo Ballo Anch’Io della Liberi e Forti Asd di Castelleone.
Dopo di noi
Ad Alessandro per essere libero basta poco. Un pianoforte, qualche nota, un microfono, qualche ora di divertimento con gli amici di Anffas Onlus Crema, per ora via computer. Il suo sogno? Tornare a sentire la brezza del mare. Ché, quando il vento gli soffia sul volto anche i sogni cominciano a correre. “Alessandro vorrebbe andare a vivere al mare in futuro”. Per ora, però, il suo posto è accanto alla sua famiglia. E dentro al cuore di ciascuno di loro.