Fondazione Floriani è di nuovo accanto all’unità operativa di cure palliative domiciliari di Asst Crema. È stata ufficializzata oggi la donazione per l’anno 2024. Per l'azienda sanitaria locale erano presenti il direttore generale Alessandro Cominelli, il direttore sociosanitario Carolina Maffezzoni, il direttore delle cure palliative Sergio Defendi. Per la Fondazione Floriani è intervenuto il coordinatore Matteo Crippa. La somma donata, dal valore di 30 mila euro, ha consentito di implementare l’organico dell’unità operativa, con l’ingresso di un fisioterapista part time in regime libero professionale e di un infermiere.
Si intensifica l’assistenza domiciliare
Il dg Cominelli ha commentato: “la collaborazione con la Fondazione Floriani ci rende fieri, ogni anno un po’ di più. Sapere che la qualità delle cure prestate ai nostri assistiti viene attestata da una realtà così importante del welfare italiano è per noi motivo di orgoglio, ma che sprona a fare sempre meglio. Le cure palliative riempiono concretamente di senso il valore del prendersi cura fino all’ultimo istante”. Secondo il direttore sociosanitario Carolina Maffezzoni: “il continuo sostegno della fondazione Floriani è un motivo in più per continuare ad intensificare l’assistenza al domicilio, che è e resta il primo luogo della cura, un luogo vitale dove ciascuno custodisce i ricordi più intimi. Con lo stesso convincimento abbiamo attivato l’assistenza domiciliare integrata, supporto essenziale per i malati cronici, convinti come siamo che dove non sia possibile guarire sia sempre possibile prendersi cura”.
Qualità della cura
Come ha chiarito il coordinatore Crippa: “Quella di Crema è una delle poche strutture da noi sostenute al di fuori del contesto milanese. Questa scelta testimonia il valore qualitativo e quantitativo del lavoro svolto da Defendi e dall’intera équipe da lui diretta”. Nel corso del 2023 la struttura è stata in grado di accompagnare i malati nel percorso domiciliare fino all’ultimo istante nell’85 per cento delle prese in carico, con un’intensità assistenziale appropriata. Per quei pochi malati che non hanno concluso il percorso di cura presso il domicilio, nella maggiore parte dei casi è stato comunque possibile un trasferimento presso l’hospice (9 per cento).
Presa in carico dei pazienti pediatrici
Nella direzione di una presa in carico globale del paziente cronico fragile, in sinergia con altre realtà del territorio, che si sta muovendo l’unità operativa diretta da Sergio Defendi: “la forza sta sempre nel lavoro di rete, che sul territorio svolgiamo in sinergia con Fondazione Benefattori Cremaschi, Floriani e l’associazione Alfio Privitera. Tra le progettualità in via di sviluppo da parte dell’unità diretta da Defendi anche quella della presa in carico del paziente pediatrico, oncologico e non, in cure palliative. “Stiamo costruendo una fitta rete di relazioni sia con i pediatri di famiglia, per consentire una presa in carico domiciliare, dove possibile, sia con la pediatria del nostro ospedale”.