Quaresima, tempo di silenzio per la scoperta di se stessi. Il valore sempre attuale della libertà religiosa e l'esempio di Giuseppe Dossetti
Inizia oggi per la Chiesa latina il tempo di quaresima, 40 giorni in preparazione alla pasqua. L'attenzione che maggiormente emerge anche per i ricordi della nostra educazione sembra di carattere penitenziale, come invito alla rinuncia, al sacrificio, al digiuno, ma in profondità è un periodo dove l'uomo è invitato a recuperare se stesso, a fare la pace con se stesso mediante il silenzio, la riflessione, la meditazione.
Il recupero del silenzio
L'uomo oggi è molto distratto da tanti messaggi e distolto dall'interiorità. E' un tempo invece, questo, dove ricordando Sant'Agostino si deve entrare in noi stessi, perché la verità abita nel più profondo del nostro cuore. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un discernimento ed un giudizio su tutto quanto viene offerto dai mezzi di comunicazione oggi molto invasivi sulla libertà personale e familiare. Certamente il recupero del silenzio porta anche a ridimensionare l'uso di questi mezzi, con il coraggio di spegnere televisioni e internet per stare un po' con se stessi, per recuperare il dialogo con la famiglia e riempire magari qualche sera con delle letture di testi saggi e appropriati. Il digiuno è per recuperare la verità di noi stessi e scorgere la bellezza dei rapporti con gli altri, iniziando dalla propria famiglia.
La riscoperta del prossimo
Gli antichi padri della chiesa parlavano di rinuncia come 'restituzione' ai poveri di quanto loro è stato ingiustamente tolto con la nostra vita più legata al consumo che alla solidarietà. La riscoperta del prossimo bisognoso spinge a donare qualche risorsa che va dal tempo all'aiuto anche materiale perché in tanti poveri si sentano sostenuti dal calore e dall'affetto sincero di tante persone buone. Tra le persone che soffrono oggi non possiamo dimenticare i credenti perseguitati in tante parti del mondo a causa della loro fede. Un rapporto recentissimo comunica che nel 2012 sono stati uccisi 105 mila cristiani a causa del Vangelo. La mancanza di libertà in tanti Paesi si scontra con la data odierna, 13 febbraio, che ricorda i 1700 anni dell'Editto di Milano, che Costantino con Licinio firmò a favore della libertà di culto e di manifestazione della propria fede per tutti gli appartenenti al grande impero romano.
L'esempio di Giuseppe Dossetti
Un testimone di impegno verso il prossimo oltre che di recupero della propria identità personale è stato certamente Giuseppe Dossetti che oggi ricordiamo nel centenario della sua nascita, 13 febbraio 1913. Un grande giurista che ha partecipato nella Costituente alla creazione della nostra Costituzione, sostenendo, da cristiano, il dialogo con la cultura liberale e marxista, per cui l'articolo 7 dei rapporti tra Stato e Chiesa si deve alla sua collaborazione onesta e franca, con l'onorevole Palmiro Togliatti.
Il rinnovo della liturgia
Impegnato nella politica al parlamento come nella sua città, Bologna, si è ispirato alla fede cristiana per portare una luce più profonda a tutti i problemi che l'Italia stava attraversando. Fattosi sacerdote da adulto è stato perito conciliare accanto al suo cardinale Giacomo Lercaro, fino a quando verso gli anni Settanta ha maturato la vocazione monastica, creando una nuova famiglia religiosa a Gerico con lo scopo del silenzio, della preghiera e dello studio dei padri dei primi secoli per rinnovare la liturgia e la stessa chiesa nel suo cammino post conciliare.
La difesa della Costituzione
Per tanti anni è stato in silenzio, fino agli ultimi mesi prima della sua morte, il 15 dicembre 1996, quando ha sentito il dovere morale di parlare in difesa della Costituzione che secondo lui stava per essere tradita e che invece ha riproposto in tutto il suo vigore e valore attuale.