Pennarelli colorati tra le mani, pezzi di Lego incastrati a dovere, per generare sorrisi. Per costruire la felicità, nonostante la malattia. Oltre la malattia. L'attività di Abio (Associazione per il bambino in ospedale) quest'anno si racconta con poche immagini che si focalizzano sui dettagli: il desiderio di creare, di giocare, di ridere. Anche del dolore. E di crederci insieme, abbracciando la distanza. “All'inizio del primo lockdown, l'attività di Abio si è fermata in tutta Italia. Per i volontari è stato un vero e proprio shock: non era mai accaduto nella storia”. Ortensia Marazzi, presidente di Abio Crema, controlla le parole, le usa con parsimonia, le sceglie accuratamente. Alterna attimi di silente riflessione a momenti di verità. “La verità è che la vita di reparto manca a tutti noi: da tempo non respiriamo più la gioia dell'incontro e l'importanza del contatto”, necessarie per raccontare ai bimbi attraverso il gioco che “la loro parte più bella, quella giocosa, creativa e sorridente, deve resistere”.
A distanza
Deve continuare a vivere. In ogni istante. Anche al tempo del Covid-19. “Dopo un iniziale smarrimento, ci siamo riorganizzati. Abbiamo aderito alle campagne nazionali proposte da Fondazione Abio #Abioanchedalontano e #Abioadistanza, creando attività ludiche telematiche, diffuse attraverso la nostra pagina Facebook”. Racconti, giochi, lavoretti dall'altra parte dello schermo per stare vicini. Per sfiorarsi. Al di là del vetro. Un modo nuovo di restare accanto e “dedicarsi ai piccoli, offrendo gioco ai bimbi, accoglienza ed ascolto ai genitori”, circondati da un mondo di colori, utile per vincere la paura. “Dall'inizio di dicembre in ogni stanza abbiamo posizionato un calendario dell'avvento, pieno di opportunità di gioco che proponiamo quotidianamente sulla pagina Facebook. Non avevamo mai pensato a questa modalità: in questo contesto si è rivelata preziosa per non perderci. Per raccontare ai bimbi che noi ci siamo, che non ci siamo dimenticati di loro e non vorremmo che loro si dimenticassero di noi”. É il lato bello della rete, che “merita di continuare anche in futuro”.
Atmosfera natalizia
Tiene tra le mani uno zainetto bianco. Sopra spicca l'immagine stilizzata di un bimbo. All'interno si trova il necessario per “prendersi cura” e rendere l'arrivo in reparto “meno traumatico e più accogliente”. “Lo zainetto dell'accoglienza è una tradizione ormai consolidata. Continua anche in questo periodo, anche se, non potendo noi volontari accedere al reparto, viene consegnato dal personale sanitario”. Durante questo mese, per festeggiare le feste, si aggiungono anche alcuni giochi Lego. “#Buildtogive è la community challenge lanciata da Fondazione Abio in collaborazione con Lego Italia per coinvolgere via web i piccoli nella costruzione di decorazioni natalizie”. Il Natale si respira, nonostante tutto. Ci sono i doni, i colori. La speranza. “Abbiamo allestito il reparto anche quest'anno con tutte le precauzioni del caso. Così abbiamo raccontato ai bimbi il nostro impegno”. Per alimentare uno spirito che non merita di tramontare. “Il gioco salva. La nostra attività, anche a distanza, può fare la differenza”. Anche per questo “Abio sta investendo molto sulla formazione online dei volontari, affinché le motivazioni che li hanno spinti ad essere con noi restino vive”. Stop inattesi, progetti riformulati e distanza, non hanno fermato l'inventiva dei volontari. “Ora ci stiamo anche prodigando per la ripresa del progetto nelle scuole in modalità telematica. Da circa due anni raggiungiamo i bimbi e i ragazzi a scuola, raccontiamo di Abio e dell'importanza di sorridere in ogni momento”. Anche in un letto d'ospedale.
Impegni e speranze
Il sorriso, quando parla della strada condivisa con i volontari, è stampato in faccia. “I volontari sono la vera forza della nostra associazione: vivono di passione. Lo stop è stato un duro colpo, ma l'attività a distanza è stata fonte di energia per tutti”. Un attimo di gioco in più è bastato per “continuare convintamente”. Con oltre 5000 volontari attivi in Italia, l'associazione e la fondazione Abio giocano sempre. Tranne con i diritti dei più piccoli perché “la carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale non è un gioco”. Lo slogan colorato stampato sulla brochure aiuta a fissare nella mente l'impegno di sensibilizzazione attuato “per stare dalla parte dei bambini”. Dalla parte giusta. “Questo sarà un Natale diverso per tutti. Auguro ai bimbi di non rinunciare al divertimento”. Il loro sorriso basta per scrivere un domani migliore.