11-10-2014 ore 22:20 | Rubriche - Medicina e salute
di Francesco Jacini

Crema, ospedale Maggiore. Partecipato convegno dei pazienti di HHT: proposte informazioni ed aggiornamenti

L’Unità operativa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Azienda Ospedaliera di Crema e l’associazione Fondazione italiana HHT ‘Onilde Carini’ hanno organizzato l’incontro annuale sulla teleangiectasia emorragica ereditaria. I pazienti di tutto il territorio nazionale affetti da questa rara malattia si sono riuniti oggi - sabato 11 ottobre - alla sala Polenghi dell’ospedale.

 

Numerosa partecipazione

All’evento, giunto alla quattordicesima edizione, hanno partecipato un centinaio di persone. Dal 2002 Crema è inclusa nella rete nazionale dei presidi per le malattie rare, ed in particolare il centro nazionale di riferimento per la diagnosi, sorveglianza e terapia della teleangiectasia emorragica ereditaria si è trovata all’interno del reparto di gastroenterologia dell’ospedale, diretto dalla dottoressa Elisabetta Buscarini.

 

Centri medici collegati

Il lavoro del centro HHT con i centri medici collegati del nord Italia, ed in collaborazione con l’Associazione dei pazienti, Fondazione Italiana HHT, è stato un buon esempio di come si possa evitare per chi è affetto da malattie rare di intraprendere percorsi dolorosi e di solitudine. Membro del comitato scientifico internazionale HHT dal 1990, la dottoressa Buscarini ha iniziato a collaborare con medici e ricercatori di tutto il mondo che si stanno occupando di tale malattia, è, inoltre, responsabile del centro e coordina l’attività di ricerca e controllo su famiglie dei portatori.

 

L’intervento degli esperti del settore

  Al convegno odierno sono stati presenti  nuemrosi esperti del settore di altri reparti dell’ospedale Maggiore di Crema, dell’istituto di genetica dell’università di Pavia, diretto dal professor Danesino, e con reparti di differenti ospedali italiani come Pavia, Milano, Cuneo, Brescia, Genova, Roma, segue la diagnosi, la terapia, e i controlli nel tempo di centinaia di pazienti provenienti da tutta Italia.

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