11-08-2024 ore 20:23 | Rubriche - Medicina e salute
di Serena Valvassori

Crema. Il corso di laurea di infermieristica: “qui formiamo i professionisti del nostro territorio”

“Esserci, stare accanto”. Per donare silenzi o parole di conforto. Per accogliere un bisogno o soddisfare una necessità. “Per prendersi cura”. Dai momenti più difficili a quelli più luminosi. Nel laboratorio didattico della sede di Crema del corso di laurea in infermieristica dell’Università degli studi di Milano ed Asst Crema, Elisa Digrigoli, Alessia Dendena e Giulia Martinelli, studentesse ormai giunte al termine del percorso accademico, tratteggiano aspettative, sogni e speranze sul ruolo dell’infermiere: un professionista dell’assistenza, come lo definiscono i manuali. Un porto sicuro, per i pazienti. “In questi tre anni ho capito che l’idea che avevo dell’essere infermiere non era corretta” ammette Giulia. “Oggi l’infermiere è un professionista che può trovare occupazione in vari ambiti”. Dai reparti di degenza, al polo territoriale, dalle Rsa del territorio al servizio sociale e può occuparsi di prevenzione, di cura, di riabilitazione. “E’ colui che c’è sempre e consapevolmente resta, affiancando competenze relazionali e professionalizzanti alle nozioni tecniche che si imparano sui libri”.

 

Progettare l’assistenza

Non è “colui che aiuta il medico nella cura”, è “un professionista con responsabilità che, in equipe, progetta l’assistenza e valorizza le risorse di ogni persona. La nostra – chiarisce il direttore del corso di laurea Laura Milani – è una professione che non è mai uguale a se stessa. Ogni volta che ci troviamo di fronte una persona, ci viene richiesto di cambiare prospettiva, usare empatia per ideare ed attuare un progetto d’assistenza personalizzato. Non da soli, ma in rete con altri professionisti. Questo insegniamo agli studenti: ad adattarsi, ad ascoltare, a mettersi in gioco, a fare squadra, ogni giorno”.

 

Gli studenti non sono numeri”

Il percorso accademico è di durata triennale. Le iscrizioni al test sono aperte fino alle ore 14 del 26 agosto. La prova di selezione si svolgerà il 5 settembre presso il polo didattico di Città Studi dell’Università degli Studi di Milano. La sede di Crema, dove sono disponibili 40 posti, sta scaldando i motori per accogliere le matricole. “Per noi gli studenti non sono numeri, sono persone da accompagnare lungo un percorso di apprendimento”. Nello stabile dell’ex tribunale, viene offerta una didattica mista che alterna lezioni frontali a sessioni pratiche, prima all’interno del laboratorio didattico, poi nei reparti, nelle strutture residenziali, grazie al tirocinio. “In laboratorio – precisano i tutor didattici Claudio Prandelli e Marina Bianchessi (con loro collabora anche il collega Giuseppe Vitale) - garantiamo agli studenti la possibilità di sperimentare le procedure d’assistenza, che poi dovranno svolgere nella pratica clinica, in un contesto protetto e guidato: qui viene data loro anche la possibilità di sbagliare”. Per essere domani professionisti della cura.

 

Semi di umanità

In ospedale, Martina Briaschi, attende indossando “la divisa della sala operatoria”. Lo dice con orgoglio. “Sognavo di fare l’infermiera strumentista e oggi lo sono diventata”. Martina si è laureata lo scorso anno a Crema: “dopo circa un mese ero in sala operatoria. Qui ho capito, esercitandolo sul campo, che anche nel mio ruolo, principalmente tecnico, posso mettere a frutto quella competenza relazionale tipica della nostra professione, tranquillizzando i pazienti, proteggendoli dal dolore e dalla paura”, gettando semi di umanità anche all’ingresso della sala operatoria. “Perché, essere infermieri è anche e soprattutto questo”.

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