11-06-2020 ore 00:00 | Rubriche - Medicina e salute
di Gloria Giavaldi

Pediatria. Savasta: 'nel futuro dell'Asst di Crema un ambulatorio per le malattie rare'

“Sono rimasto incantato dal sorriso dei cremaschi”. Si presenta così Salvatore Savasta, il nuovo primario dell’unità operativa di pediatria del Maggiore di Crema che ieri, giovedì 10 giugno, ha voluto incontrare i colleghi del territorio per parlare di “passato, presente e futuro”. C’erano quasi tutti in sala Polenghi, con l’umanità dei pediatri di libera scelta, la curiosità dei nuovi arrivati, la consapevolezza di chi ha scritto un pezzo di storia ospedaliera. Intrecciate al comune desiderio di guardare avanti. “Sapete tutto del territorio che mi ha accolto, io lo voglio scoprire insieme a voi, lasciandomi ispirare dal cuore”. È passionale, Savasta, non lo nasconde. È autorevole, ma non autoritario. Crede nel duro lavoro, nel lavoro di squadra. “Un direttore da solo non può far nulla, deve avere un buon team. Noi, tutti, dobbiamo sentirci uniti nel desiderio di far bene”. Lo dice alla platea, ma lo crede da sempre. Perché la pediatria non si racconta solo con freddi termini scientifici racchiusi nei manuali, si vive in corsia ponendosi “al servizio dei malati. I bambini devono essere sempre al centro del nostro agire”.

 

Neurologia pediatrica

Lancia spunti interessanti. Fa cenno ai mutamenti che hanno riguardato la scienza pediatrica e alla necessità di sviluppare un approccio globale. Alterna parole a timidi sorrisi. Poi si addentra in una storia, la sua. E non si ferma più. Racconta la passione per la neurologia pediatrica, che ha accompagnato la sua lunga attività di ricerca. Proviene dal Policlinico san Matteo di Pavia, ma nel suo curriculum spicca anche un’esperienza importante all’ospedale di Cremona. “All’epoca sentivo già parlare di Crema”. Specializzato in neurofisiopatologia presso l’ospedale Mondino di Pavia, oggi in quel di Crema è pronto a portare l’esperienza nel settore dell’epilettologia e delle malattie rare. “Tra queste vi sono le sindromi neurocutanee. Mi sono già attivato con l’associazione per costituire a Crema un centro specialistico per la sclerosi tuberosa”.

 

L’impegno per i giovani

Scorre le immagini sul video. Ripercorre la sua vita e il suo impegno per valorizzare i giovani. “Bisogna interessarli, dare loro fiducia e lasciare loro spazio”. Forse anche per questo con un certo orgoglio ha comunicato la stipula della convenzione con la scuola di specializzazione in pediatria dell’Università degli Studi di Pavia, che consentirà di avere a Crema diversi medici specializzandi. Poco dopo si ferma su una foto, ne descrive i sorrisi. Poi torna al punto d’inizio. “Sono rimasto incantato dal sorriso dei cremaschi. Da uno in particolare, che mi ha accolto e mi ha preso per mano per comprendere al meglio la vostra realtà, quello di Lucio Aramini”.

 

Subspecialità e superspecialità

Al responsabile dell’unità operativa semplice di nido, in qualità di decano, il compito di raccontare la storia di 55 anni di attività, di un reparto che “è cambiato, adeguandosi all’evoluzione dei tempi. In passato il pediatra era un tuttologo, oggi vi sono subspecialità e superspecialità”. Tra queste, ad esempio, quella della gastroenterologia pediatrica, della neonatologia e della terapia intensiva neonatale. “Negli anni sono cambiate linee guida e protocolli ed è cambiato anche l’approccio”. È nata una rete assistenziale, con il bambino e la famiglia al centro, composta da pediatri di libera scelta, Unità operativa di pediatria, specialisti, centri di riferimento, neuropsichiatria infantile, servizi sociali e scuola per “soddisfare i bisogni del territorio”. Per lo stesso motivo, la pediatria del Maggiore si è dotata di una struttura complessa, che garantisce attività di pronto soccorso ed Obi (osservazione breve intensiva), degenza, Mac (che ha sostituito il regime di Day Hospital), ambulatori e nido, nel quale, come spiega Aramini (nell'immagine), “si è cercato di trovare un equilibrio tra la qualità assistenziale e la fisiologia al fine di preservare l’aspetto umano del parto”. Nella stessa direzione vanno anche la pratica del rooming – in ed una particolare attenzione nei riguardi dell’allattamento al seno. Completano il quadro la buona integrazione medico- infermieristica, l’attività di rianimazione e di screening ed una notevole sensibilità nei riguardi della multiculturalità.

 

Presente e futuro

Attualmente diretta dal dottor Savasta, la pediatria del Maggiore oggi è composta da Lucio Aramini, Svetlana Boulyguina, Elena Calzi, Chiara Fiamingo, Daniela Messina, Daniela Migliavacca, Valentina Motta, Antonella Saronni, cui si affianca Silvia Bergamaschi, specialista in libera professione. Per Savasta “un’equipe giovane e di alto livello in cui spiccano diverse subspecialità. I medici fanno terapia, ma non senza il personale infermieristico, coordinato nel nostro reparto da Gianpietro Moioli. L’organico dovrà essere implementato, a breve ci sarà il concorso”. Due i macrotemi su cui insiste il primario: la valorizzazione delle subspecialità di allergologia, neonatologia e cardiologia e l’importanza delle malattie rare, patologie che impongono di “prendersi cura del paziente cronico e disabile per continuare a migliorare le condizioni di vita di tutti”. In chiusura, la presentazione del nuovo reparto, composto da un settore di pronto soccorso e uno di degenza, in cui “non mancheranno la promozione dell’impegno dell’Abio e la creazione di un ambulatorio per malattie rare ed elettroencefalografia”. Infine una promessa ai pediatri di famiglia: “Vogliamo esservi vicini. Vogliamo che vi sentiate a casa”.

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